Mettere il cibo nel bicchiere per una foto è difficile? superato? come si fa?

Trovate le mie risposte in questo post e i miei 3 consigli pratici

per realizzare il vostro food styling.

"Un bicchiere in festa" il mio servizio sul cibo nei bicchieri pubblicato su D la Repubblica delle Donne n.81-23 dicembre 1997 | foto Studio Adna - ricette di Sandra Longinotti

Ogni tanto penso a quanto tempo resistano certe idee, tanto da diventare di uso comune.

Come il cibo nel bicchiere per esempio. La prima volta che ho proposto un servizio di cucina nel bicchiere era il 1997… un servizio realizzato per D la Repubblica delle Donne, si chiamava così l’allegato al quotidiano del sabato.

Allora pensavo che fosse un tema divertente da sviluppare per quello shooting e basta, invece ne ho poi realizzato un altro 9 anni dopo per Vanity Fair: avevo proposto delle insalate ispirate ai cocktail. Per rinforzare il messaggio le ho messe dentro a bicchieri extra size, quelli mitici fatti realizzare negli anni ’60 in una vetreria veneziana dal bartender Mirko Stocchetto per i cocktail del suo Bar Basso, così imponenti da diventare una caratteristica del locale… tuttora anche il Negroni sbagliato viene servito lì.

il mio servizio sulle insalate ispirate ai cocktail pubblicato su Vanity Fair n32- 17 agosto 2006 | foto Paolo NobileVent’anni  anni dopo siamo ancora qui a mettere il cibo nel bicchiere, e ci piace ancora.

D’altronde il bicchiere è un oggetto bellissimo, ha tante forme e grandezze diverse, solitamente è trasparente e ci lascia vedere il cibo in verticalepuò anche non essere di vetro, sta in una mano e lascia libera l’altra per usare una posata che spesso in foto non si mette ma che è giusto considerare.

E’ vero che sul set ci si può prendere qualche licenza interpretativa, ma non dobbiamo mai dimenticare che stiamo dando ai lettori delle idee di food styling che devono essere ripetibili: chi ci legge deve apprezzare l’immagine e la ricetta ma deve poi poterla replicare in una situazione di vita reale. Non innamoratevi di una vostra idea dimenticandovi che il cibo deve essere (bello e buono, sì ma) anche accessibile nel vero senso della parola.

mettere in un bicchiere gli spaghetti alle vongole non è una buona idea | ©Sandra Longinotti.A questo proposito ricordo un evento a cui ho partecipato dove mi hanno servito degli spaghetti alle vongole con tanto di guscio in un calice da Martini! A parte la difficoltà nel gestire la pasta oltretutto con una forchetta di plastica, era assolutamente impossibile estrarre le vongole dal guscio stando in piedi con le due mani già occupate… mettere in imbarazzo gli ospiti o -peggio- farli digiunare col presupposto di avere avuto una grande idea di food styling è un errore assolutamente da evitare.

Così come la presenza del bicchiere in foto deve avere un suo senso: dieci anni fa era cool fotografarli in pianta stesi sul set, farlo adesso sarebbe solo superato.

"Quaglie in agrodolce" dal mio servizio di cucina pubblicato su Vanity Fair n51 del 5 gennaio 2007 | ©foto Paolo NobileMa come gestire la trasparenza del bicchiere? Dimenticate l’esistenza di photoshop e cercate di fare le cose bene da subito, senza dover ricorrere per forza alla post produzione.

I miei 3 consigli di food styling:

  1. scegliete il bicchiere o i bicchieri per il vostro scatto, decidete l’inquadratura e se la ricetta è particolarmente liquida riempite i bicchieri direttamente sul set per evitare di creare sbavature spostandoli.
  2. per evitare gli schizzi non fate cadere il cibo dall’alto, avvicinatevi il più possibile al fondo del bicchiere
  3. a seconda della consistenza del cibo che dovete inserire, utilizzate un imbuto dalla bocca più o meno larga (è molto utile tenere a portata di mano anche un imbuto da marmellata) o un sac à poche, o un “biberon” oppure una pipetta per le rifiniture più fini.

buon lavoro!

©Foto mia e scansioni di parte dei miei servizi di cucina realizzati per D la Repubblica e Vanity Fair

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