Pre-Taste of Milano: da Aimo

Ed eccoci nel Luogo di Aimo e Nadia, la nostra terza tappa.

Devo dire che arrivando qui avevo tante aspettative, perché in una precedente occasione avevo avuto modo di fare un paio di ragionamenti con Stefania, figlia di Aimo e Nadia, che mi era piaciuta molto per la sua semplicità e l’inconsueta apertura mentale, tanto che avevo pensato che fosse cresciuta accanto a delle persone speciali.

Bene, stavolta eravamo in orario ma Aimo non c’era. E’ rientrato poco dopo da un giro vicino a Rivanazzano dove era andato per incontrare un suo fornitore che ha una piccola azienda agricola. Ci ha parlato del profumo delle pesche, mostrato la foto di una vitella dicendoci di averne ordinata una metà appena fosse stata pronta, del suo allevatore, un ingegnere che aveva scelto di andare a vivere lontano dalla città per fare l’agricoltore e dei suoi bimbi che giocavano con un pezzo di non so più cosa trasformato in gioco fantastico. Era carico di emozioni e nostalgia del passato, e ha iniziato a raccontarci della sua vita in campagna, dei suoi ricordi di bambino, trasportandoci in un mondo semplice e allo stesso tempo duro, dove la povertà non perdonava errori. Siamo rimasti ad ascoltarlo zitti zitti, un po’ commossi anche noi, affascinati dalle storie di quel mondo lontanissimo, dove la nascita di un vitello era talmente importante da fare arrivare in aiuto tutti gli uomini del paese, anche di notte, anche col gelo per le strade, quando suo cugino prendeva la bici per passare sotto alle altre case urlando “Figlia la vacca!” e dopo mezz’ora nella stalla c’erano 20 persone.

Adesso Sadler sa come mai siamo arrivati in ritardo da lui, pur saltando su un taxi…

Mi è piaciuto tanto Aimo, e tanto i suoi due giovani “bracci destri”: Fabio Pisani (pugliese) ai primi e alle carni e Alessandro Negrini (made in Valtellina) agli antipasti e secondi di pesce, queste le vocazioni perché poi sono intercambiabili, come mi hanno ripetuto più volte. Quello che si capisce immediatamente è il legame che c’è fra loro due, affiatatissimi, e con Aimo. Proprio una bella atmosfera.

Così ci siamo ritrovati tutti e 4 a parlare di cucina nella saletta più piccola mentre Giandomenico scattava a tutto spiano. Il dialogo ha preso talmente corpo che era quasi difficile seguire il rimbalzo di chi afferrava la parola, tanto si erano appassionati all’argomento.

“Ben venga la cucina innovativa, ma se vado a vedere Modrian poi passo anche da Leonardo.”
“La cucina creativa ci vuole, ma non dimentichiamo la storia.”
“Vorrei capire perché a Milano è più facile trovare un piatto asiatico di uno della nostra tradizione.”
“Noi qui abbiamo tutti i prodotti italiani, dalla fontina al cappero di Pantelleria, cerchiamo di fare piatti innovativi ma che riflettano la storia della nostra cultura.”
“Ippocrate diceva: ‘l’alimento deve essere anche un medicamento’. E’ un concetto che c’è anche a casa mia.”
“La mia cucina rispetta la qualità della materia prima, che per me è fondamentale.”

Sono tutte frasi che ha detto Aimo, le ho volute scrivere separatamente perché ognuna sintetizza il suo pensiero.

E di Taste of Milano cosa pensa Aimo? “E’ una bella festa che consente di assaggiare in una giornata tutti i sapori della buona ristorazione milanese, con un approccio al cibo senza parametri: siamo in un parco e l’abbigliamento può essere informale.”

Poi ci ha mostrato un raccoglitore pieno di dediche di amici e personaggi famosi passati nel suo ristorante. In mezzo a tante tracce è saltato fuori anche un suo pensiero, scritto tanti anni fa, che ha desiderato condividere con noi:

“L’amore per la cucina è un prezioso dono di vita, coltivarlo insieme ci consente di vivere meglio”

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Foto mie tranne quella mia con Aimo scattata da Giandomenico Frassi (grazie Giando!)

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per chi vuole capire come è articolato tutto il backstage:

Pre-Taste of Milano: una giornata fra le stelle :)

per chi vuol completare il giro:

Pre-Taste of Milano: da Cracco

Pre-Taste of Milano: da Berton

Pre-Taste of Milano: da Sadler

per chi vuole approfondire:

Il Luogo di Aimo e Nadia

Taste of Milano (il mio post sulla manifestazione: Al Parco… con gli Chef!)

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