Spesso in Toscana dove c’è vite c’è ulivo, e molti vitivinicoltori producono anche olio extravergine di oliva.
Non mi è quindi sembrato strano andare nel wine resort di Dievole, vicino a Siena, per una degustazione di olio nuovo, anzi di 6 oli nuovi. Tre gli oli toscani, l’IGP Toscano e il DOP Chianti Classico che da quest’anno “raddoppia”, affiancato da una nuova piccola produzione ottenuta col raccolto di un vecchio uliveto dato per perso con la gelata dell’85 e recentemente recuperato.
Ha un nome romantico che pare uscito da una fiaba, Tocca Stelle, rappresentato dallo stemma araldico della famiglia vissuta a Dievole il secolo scorso. Nome che condivide col nuovo Chianti Classico DOCG Tocca Stelle, prodotto con le uve della vigna più vecchia della proprietà, rimessa in produzione da poco.
Olio nuovo, non solo toscano
Proprio perché non tutte le annate sono generose e per offrire una scelta di aromi e intensità diverse, a Dievole vengono imbottigliati anche due monocultivar, Nocellara e Coratina (rispettivamente da drupe siciliane e pugliesi), e creato il 100% Italiano, un blend di oli extravergine di oliva selezionati provenienti da Sicilia, Puglia e Basilicata.
Per me che vivrei di pane e olio, forse per l’imprinting toscano della mia merenda preferita da bambina, l’arrivo dell’olio nuovo è sempre stato un rito. Così ho apprezzato sia la degustazione di questi oli così diversi che la loro interpretazione nei piatti della resident chef Monika Filipinska. Non la conoscevo ed è stata una bella sorpresa, se sei in Chianti ti consiglio di provare la sua cucina.
Olio nuovo e…
La mattina dopo abbiamo scambiato due chiacchiere passeggiando per la tenuta di Dievole sotto al cielo scuro, col sottofondo del cinguettio degli uccellini, il vento che si infilava nel microfono e i lontani chicchirichì del gallo.
Nel mio videoracconto ci sono i consigli di Monika su come abbinare l’olio nuovo e le dritte per preparare la sua panna cotta. Un’idea per un dessert davvero semplice e particolare, da rifare in un attimo. L’avevo assaggiato la sera prima e ti confido che io un filo di Coratina ce l’ho versato anche sopra, e ci sta. O sarà l’imprinting?
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