“Uno sbagliato” al Bar Basso vuol dire solo questo: un Negroni Sbagliato, cioè meno alcolico, creato agli inizi degli anni ‘70 da una fortunata intuizione di Mirko Stocchetto, allora barman e owner del locale, che invece del gin quella volta ci mise lo spumante.
Ecco la storia vera – e la vera ricetta – del Negroni Sbagliato, un cocktail famoso in tutto il mondo. Che ha un nome che continua a ispirare tante ricette, perché gli sbagli piacciono, eccome!
La Leggenda
Si narra che Mirko Stocchetto, barman patron del Bar Basso, mentre stava preparando un Negroni in una serata in cui il bar era strapieno, al posto del Gin per sbaglio prese la bottiglia del Prosecco. E quel Negroni Sbagliato piacque moltissimo a chi l’aveva ordinato.
“Adesso è difficile spiegarlo, ma in quegli anni, se un barman sbagliava un cocktail davanti al cliente, faceva harakiri!”. Ridacchiando, inizia con questa battuta lieve ma significativa la bella chiacchierata con Maurizio Stocchetto, co-owner del famoso Bar Basso di Milano e figlio d’arte: a fianco del padre dalla fine degli anni ’70 (con una bella gavetta peraltro: “i primi 4 anni mi occupavo della caffetteria e dei succhi di frutta”) fino alla sua scomparsa di pochi anni fa, quando ha raccolto definitivamente il testimone.
La storia vera del Negroni Sbagliato
“Mio padre era al culmine della sua popolarità. Era qui da diversi anni, il bar aveva un gran successo, era il nostro periodo d’oro” spiega Maurizio “e un bar che era legato al mondo degli alberghi, legato all’Aibes, non poteva sbagliare un cocktail, soprattutto un Negroni!
Quello che era successo è che fino al ’67 nei bar la clientela era composta prevalentemente da uomini, era raro trovare delle signore da sole in un bar, al limite accompagnavano il marito.
Dopo il ’68 con la rivoluzione culturale, il movimento studentesco, quello della liberazione della donna, l’indipendenza economica… abbiamo inziato ad avere molti gruppi di signore che venivano a bere cocktail, e mio padre ha dovuto pensare a drink più morbidi per venire incontro a questa nuova fascia di mercato. Già c’erano il Fragolino, il Perseghetto che è una specie di Bellini con la vodka, e fra le diverse varianti ha ideato anche questa del Negroni.”
Il Successo
“Il Negroni Sbagliato ha avuto un successo lento ma costante, dal ’70 al ’90 lo facevamo solo noi, nessuno si interessava al bere miscelato. Poi a un certo punto negli anni ’80 è iniziato il trend dei cocktail e molti bar hanno iniziato ad aprire e a fare mixology, ma la paternità del Negroni Sbagliato ci è sempre stata riconosciuta.
Un po’ alla volta è diventato molto popolare, però la cosa interessante è che c’è stato questo lungo periodo di passaparola. Molti adesso pensano che basti fare una cosa e comunicarla perché diventi un successo immediato. In realtà non è così scontato, c’è la Martini per esempio che da anni investe tantissimo in cocktail ma non riesce ad avere tanto successo.”
La vera ricetta del Negroni Sbagliato
1/3 spumante brut (Prosecco o Franciacorta o Trentodoc)
1/3 vermouth rosso
1/3 Bitter Campari
1 cubo di ghiaccio XXL
1 fetta di arancia non trattata
Riempi il bicchiere di ghiaccio per raffreddarlo (in alternativa mettilo in frigo mezz’ora prima) e svuotalo dopo una decina di secondi.
Metti nel bicchiere la fetta di arancia e il cubo di ghiaccio XXL (trovi in commercio gli stampi per prepararlo), aggiungi il Bitter Campari, il vermouth, lo spumante e mescola.
E la prossima volta…
Così il Bar Basso, già famoso per i suoi bicchieroni da cocktail raffreddati da cubi di ghiaccio XXL, ebbe un altro catalizzatore per attrarre gli affezionati del bere miscelato: quel Negroni Sbagliato che resta tuttora icona del Bar Basso insieme al Mangia e Bevi, la più vicina approssimazione di gelato al cocktail.
E se come è successo a me, camminando poco distante dal Bar Basso dovessi sentir dire enfaticamente da una coppia “Ma sììììì, ti sto portando al Bar Basso! Dove è nato il Negroni Sbagliato… e pensa… per mano di un barman di me-stieeee-re!!!” e l’altro “Ma daaaai!?!!” potrai fermarli e raccontargli com’è andata veramente. O mantenere il segreto. E tirar dritto, sorridendo sotto i baffi.
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