Ah la piadina… che buona è! Ringrazio Daniela Monti, romagnola doc, per avermi mandato la sua ricetta di famiglia e averla descritta con tutte le sue varianti in modo così simpatico.

Piadina

per più o meno 6 piade

500 g di farina
una cucchiaiata di strutto e una di olio extravergine di oliva
un pizzicone di sale
un cucchiaino di lievito, quello in polvere per torte salate

Ho impastato con acqua e latte, metà e metà… Sono alla ricerca dell’equilibrio perfetto… per alcuni il lievito è blasfemìa… altri impastano con solo acqua o solo latte… chi odia lo strutto usa solo olio… ho sentito di chi impasta con acqua gassata… E’ il bello della sperimentazione!
Ah! ieri ho attuato anche il rituale di sbattere l’impasto sul tagliere per 20 volte… ( lo sollevi a due mani e… sbam!) Si fa con la tigella modenese, ma ormai sono una meticcia più emiliana che romagnola… :-) ed è un rituale divertente e… catartico!

NOTA: Mi permetto di terminare le spiegazioni della ricetta, sperando che la simpaticissima Daniela sia d’accordo (diversamente la correggerò secondo le sue indicazioni). Dividete la pasta in 6 parti, tiratele col matterello in tondi dello spessore desiderato, più o meno sottile a seconda del vostro gusto. Cuocetela nell’apposita padella (se siete organizzatissimi sul testo) caldissima, girandola spesso e bucando con la forchetta le eventuali bollicine che dovessero gonfiarsi durante la cottura. Servitela bella calda, da bruciarsi le dita!

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