I Giorni delle Rose – dal 2 al 4 giugno a Spello
Questo sarà un long week-end dedicato alla regina del giardino, nello splendido contesto di Villa Fidelia, fra banchetti di rose e abbigliamento floreale, degustazioni, un corso di coltivazione, un concerto, mostre, incontri e tante premiazioni (guarda il programma, link in fondo fra gli approfondimenti).
Fra i concorsi il più femminile è domenica “Una rosa in testa” (bisogna iscriversi per partecipare) premierà 3 acconciature – o cappelli – adornate con le rose: la più originale, la più sontuosa e la più elegante.
Festa delle Rose – dal 12 al 18 giugno a Busalla
Busalla è un paesino della Valle Scrivia sull’Appennino ligure, chiamata Valle delle Rose perché proprio qui vengono coltivate le cultivar più adatte per la produzione del tradizionale Sciroppo di Rose (che è anche Presidio Slow Food). Sono varietà antiche, particolarmente resistenti alle malattie e profumatissime, fra le più coltivate la Rosa rugosa, la R. muscosa e la R. gallica che fra maggio e giugno sono in piena fioritura. E infatti il secondo fine settimana di giugno a Busalla c’è la Festa delle Rose, dove è tutto assolutamente monotematico e l’aperitivo diventa Aperirosa.
Ne avevo scritto 10 anni fa su Vanity Fair nel mio servizio di cucina dedicato alla rosa, ma non mi stanco mai di parlarne e un intero capitolo del mio ultimo libro Home Kitchen Garden è su di lei, come si coltiva in vaso (puoi trasformare in orto urbano anche un piccolo balcone), le ricette da preparare con fiori e foglie e tante idee per la tua tavola da realizzare in un attimo con una rosa non trattata. Se la stai cercando, la Festa delle Rose può essere l’occasione giusta per portare a casa una nuova amica coltivata senza pesticidi, con fiori profumatissimi che puoi iniziare ad assaggiare subito. Le foglie invece ti serviranno per preparare la Torta di ricotta alla Rosa, una ricetta del mio libro che ho ripubblicato qui sul blog.
Sciroppo di Rose, Zucchero Rosato e Cioccolatini alla Rosa
Fra maggio e giugno i laboratori dell’Antica Confetteria Pietro Romanengo si riempiono di “rose da sciroppo”, cioè delle cultivar più indicate per produrre lo sciroppo (ne ho scritto sopra in Festa delle Rose), che arrivano dai roseti non trattati delle valli dell’entroterra genovese.
Le rose vengono subito “spetalate” a mano e lasciate riposare per una notte in modo che gli insetti rimasti nei fiori volino via. Il giorno dopo inizia la lavorazione che le trasformerà in:
Sciroppo di Rose: è preparato con soli petali di rosa, zucchero e limone, senza conservanti; diluito in acqua calda è una bevanda invernale tonificante, in acqua fredda è un piacevole rinfrescante estivo, e sostituendo l’acqua col Prosecco si trasforma in un insolito Bellini alla rosa.
Zucchero rosato: è il nome romantico della confettura di petali di rosa, da provare nella Sacher Torte al posto della confettura di albicocche, da aggiungere alla macedonia di fragole o di frutta al posto di zucchero e limone, da abbinare ai formaggi…
Petali cristallizzati: vengono spennellati a mano uno a uno con sciroppo di zucchero, ma non sono in vendita, perché spezzettati servono a guarnire i cioccolatini alla rosa dall’anima di fondant preparato e tagliato a mano, che come dire, qui è la cosa più naturale del mondo.
Rosette e Miraflores
Solo un paio di settimane fa, andando a visitare la fabbrica, ho scoperto che Pastiglie Leone non fa solo le famose pastiglie a cilindretto ma anche una marea di caramelle di tipi diversi, e pure il cioccolato! In tema di rosa fanno le Rosette, deliziose caramelline profumate con l’olio essenziale e realizzate ancora con i vecchi stampi in bronzo.
E poi c’è Miraflores, una tavoletta di cioccolato fondente al 64% mescolato con cristalli di zucchero alla rosa, che scricchiolano piacevolmente sotto ai denti. E’ ispirata ai giardini in fiore del fu castello di Mirafiori, dono di nozze di Carlo Emanuele I di Savoia alla giovane sposa Caterina d’Asburgo. Per le sue origini spagnole (per questo il castello veniva chiamato Miraflores, “guarda i fiori”) conosceva il cacao, e pare sia stata lei a portarlo per prima in Italia a fine Cinquecento. Come non esserle riconoscenti?
Stampi a forma di rosa
C’è da scegliere. Pavonidea di stampi a forma di rosa ne ha un bel po’, tutti in silicone alimentare 100%, rosa o rosso. Stampi singoli e multipli di rose in boccio o fiorite di vari diametri, adatti per torte, tortine monoporzione, semifreddi, budini e finger food.
Vanno imburrati la prima volta che si usano in forno e resistono a temperature da -40°C a +280°C. Quindi puoi metterli in forno, nel microonde, in frigo, freezer e puoi lavarli in lavastoviglie.
Rose sostenibili
L’Homi si chiamava ancora Macef quando incontrai per la prima volta Angela Mensi di 13Ricrea. Le sue collezioni di arredi in e outdoors, basati sul recupero e upcycling di materiali di fine produzione industriale, mi piacquero subito moltissimo.
Angela fa letteralmente rifiorire gli scarti del feltro utilizzato nell’industria calzaturiera per le solette, trasformandolo in roselline di ogni misura: strette una accanto all’altra come in un bouquet formano ghirlande, cuori, cuscini, rivestono poltrone… sono così belle che quasi quasi invece di sedersi si sta lì a guardarle.
Una tavola Romantica
Quando tanti anni fa chiuse il negozio Taitù di via Bigli a molti sembrò che un pezzetto di Milano fosse svanito. Invece quei piatti coi disegni dai tratti e colori decisi, quasi coraggiosi, che li riempiono fino ai bordi portando forza e allegria in tavola non sono spariti, e adesso si comprano anche online.
Il loro servizio di piatti e tazze/tazzine in bone China dedicato alle rose si chiama Romantica. Una collezione che come le altre è bella nel suo insieme o mixata con altri piatti, magari quelli di casa. Con attenzione però, perché ogni pezzo Taitù ha grande personalità, e non cede mai il ruolo di protagonista.
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per chi vuole approfondire:
la ricetta della Torta di ricotta alla rosa del mio libro Home Kitchen Garden
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Un pensiero riguardo “7 sfumature di Rosa”