Avete mai leccato un’idea?

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Ecco, siete con noi__ieri sera.]

Premetto che se c’è una cosa che mi infastidisce è mangiare con le mani. Ma si vede che il 2011 doveva dare una svolta alla mia attitudine e farmi recuperare le manipolazioni che non ho fatto all’asilo… fatto sta che è da gennaio che mi ciuccio le dita.

Ho iniziato a Identità Golose con un appetizer in tubetto di Moreno Cedroni, un paio di settimane fa Antonio alla Vegan Fest mi ha fatto bere acqua di ortica dalle mani, e ieri sera nella Zacapa Room l’apoteosi: Massimo Bottura.

Sapete già quanta stima ho di lui, inutile ribadire la sua marcia in più già abbondantemente riconosciuta da tutti, ma davvero lui non “ci fa”, “ci è” proprio. Ti travolge col suo entusiasmo, e la cosa più evidente è che non deve convincere nessuno, non deve dimostrare niente, quello che dice, dove ti trascina, è proprio dove si trova lui in quel momento.

Così ieri sera nessuno si aspettava di lavarsi le mani con l’XO, top di gamma di Casa Zacapa, per far poi scivolare una mano profumata di rum a raccogliere “il dolce” nel piatto a mo’ di scarpetta e portarlo alla bocca ciucciandosi per benino ogni dito, talmente bene che dopo, quando siamo andati al ristorante, stavo quasi dimenticandomi di lavarmi le mani…

In questa sorta di “arrumamento” (sì, lo stesso concetto dell’avvinamento di un calice) la mano è diventata veicolo delle note di cuoio e tabacco dell’XO in tutta la loro potenza olfattiva nell’atto stesso di portare il dolce alla bocca, mentre il sapore di spezie, vaniglia e cioccolato del rum sono entrate in contatto col dolce di Massimo spalmato sul piatto: bavarese bianca al tabacco, cioccolato bianco e infuso di chicchi di caffè, una parte “molto animale” di foie gras e fegato di faraona con cioccolato peruviano, una salsa alla menta, mandorle dolci e salate pralinate e, unico elemento intero, un soffiato ghiacciato (è quello che ha tutta l’aria di essere un biscotto al cioccolato, ma non lo è).

© Massimo Bottura spiega After Midnight nella Zacapa Room

“Il nome del dolce è After Midnight, deriva da questo pezzo di JJ Cale, in questo caso con Eric Clapton, che parla di cosa succede dopo mezzanotte” ci ha spiegato Massimo col sottofondo musicale live che (spero) state ascoltando. E via coi ragionamenti “dove si beve il rum? Immagino i peggiori bar sudamericani. Quindi cosa c’è in quel momento? Fumo, caffè, eccitazione, Rock&Rum invece di Rock&Roll e poi ci sono le donne, hai questo senso di sensualità che respiri tutto intorno a te. Quindi abbiamo iniziato a creare il piatto da qui. Intanto è After Midnight e non After Eight, quando pensi al rum abbini il cioccolato, il cioccolato mi fa pensare all’After Eight quindi menta,  però è 4 ore dopo la menta perché midnight sono ben 4 ore dopo le otto, quindi solo un piccolo ricordo di menta perché dopo 4 ore la menta se n’è andata. Poi hai il fumo, quindi abbiamo fatto una bavarese di cioccolato in purezza che viene affumicato in infusione di foglie di tabacco…” alla fine del perché aveva fatto questo e quello, dopo spume ghiacciate, paté, infusioni e basse temperature, Massimo ha concluso con un “ma la parte principale è questa sensualità. Teoricamente questo dolce doveva essere mangiato in un altro modo, in stile futurista, però anche così mi piace.”

© 2 Sandre assaggiano After Midnight nella Zacapa Room

“Come lo mangiamo? Così” (domanda-risposta con chiara gestualità latina) “Nel frattempo prego tutti di versare abbondante XO sulle mani, scaldarlo con il calore del corpo, per sfregamento… escono tutti i profumi e le qualità del rum stesso. Le tostature, le complicazioni, il miele… Andate sul piatto con le mani, sollevate il tutto, raccogliete coi polpastrelli tutto quello che c’è alla base del piatto. Ho rievocato la sensualità dell’After Midnight in un locale del Guatemala ma ho voluto anche darvi l’opportunità di mangiare un piatto così con le mani.”

Storditi dall’incalzare dei suoi ragionamenti che non facevano una piega, tutti noi, più o meno disinvoltamente, abbiamo raccolto il dessert con le mani, leccato, annusato, deglutito… e l’imbarazzo iniziale ha lasciato spazio alla curiosità, alla sorpresa, al grande piacere gustativo di quell’insolito accostamento di sapori in perfetta armonia. Grazie Massimo. Se poi la prossima volta volessi spiegarci come si mangia in stile futurista… ;)

© Degustazioni nella Zacapa Room

Alla Zacapa Room, il Temporary aperto fino al 15 maggio a Torino dove degustare i 4 rum Zacapa (ve li racconto in un altro post), non troverete Massimo Bottura ma il suo dolce sì, insieme a quello di Alfredo Russo che ha preparato un fresco dessert con ananas e gelato in buon equilibrio col Ron Zacapa 23, oltre a degustazioni guidate di solo rum o in abbinamento al cioccolato. La prenotazione è obbligatoria perché i posti sono limitati (e pure i dessert ;) quindi andate sul sito. Dopo Torino il Temporary si sposterà a Roma e dopo l’estate approderà a Milano, vi comunicherò le date aggiornando via via questo post.

© Alfredo Russo spiega il suo dolce nella Zacapa Room

©Foto Sandra Longinotti tranne quella che ci ha scattato Alessio Guidelli dell’Ufficio Stampa Zacapa (grazie Alessio!)

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9 pensieri riguardo “Avete mai leccato un’idea?

  1. Per me puro cardiopalma delle emozioni solo a leggerlo, deve essere una esperienza fantastica, una sollecitazione dei sensi completa.
    Facci sapere come sarebbe stato mangiarlo in modo futuristico…per me già questo era molto futurista ;-)

  2. Bella vita fatta si sorprese come questa!!
    Sandra e Sandra zitte zitte vi ho beccato con le dita nella…..
    Gentilmente vorrei al più presto sapere data di Milano per provare a gustare questa delizia!!
    Massimo Bottura unicooooooo!!!

  3. Ho dimenticato di aggiungere che ho letto l’articolo con il sottofondo musicale di Eric Clapton……mitico Eric!!!!la data la data di Milano…..GRazie!!!!

  4. eheh non ti sfugge nulla lidia! ;)
    e hai fatto proprio bene a seguire le “istruzioni per l’uso” della lettura del post con sottofondo musicale, appena la temporary zacapa arriva a milano sarai avvisatissima, urge assaggio immediato!

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