Ci sono voluti 9 anni per la ristrutturazione (e 57 milioni di euro…), ma ne valeva la pena: adesso il Rosa Grand è bellissimo. Ha una posizione strategica alle spalle del Duomo di Milano, praticamente è l’hotel più centrale della città. Ha 327 camere e 7 sale che possono ospitare 600 persone e tenere contemporanemente una conferenza in 10 lingue diverse. E 3 ristoranti diversissimi l’uno dall’altro, ognuno col proprio ingresso, indipendente da quello dell’albergo (non è piacevole entrare in hotel per andare al ristorante, finalmente qualcuno ci ha pensato!)
Così da piazza Beccaria si accede al ristorante Roses Milano. Si passa invece da piazza Fontana per entrare al Tar.Tar, mentre l’ingresso del Grand lounge & Bar è da via Pattari (dove una volta c’era la hall del “vecchio” Rosa).
Il Roses Milano offre una cucina “tradizionalmente innovativa” mescolando in carta la ‘Cotoletta al burro della signora Rosa’ col ‘Tonno al miele di castagno in crosta di pistacchio con purea di tapioca’ (il nome è lunghissimo ma promette bene…) e per i piccoli c’è il Kids Menù, gratuito. La cantina è fornitissima: oltre 400 etichette italiane ed estere superselezionate sono esposte in una wine cellar a vista incastonata nel muro come parte dell’arredamento. L’ambiente è molto elegante ed essenziale, ci sono le opere di luce di Fabrizio Cornell e dei bellissimi tendoni in velluto per delimitare morbidamente gli spazi, così diventano più intimi.
Prezzi medi: Antipasti € 16, Primi € 14, Secondi € 22, Dolci € 10 – Kids Menù gratuito
Il Tar.Tar invece è nato con un’idea: la “tartarizzazione” del cibo. Tutto ma proprio tutto è tagliato a cubetti, anche la frutta. Ha un forte legame col mondo dell’arte, e troverete esposte le opere di artisti emergenti in un temporary show sempre nuovo (adesso è il momento dei foto-mosaici di Maurizio Galimberti).
Il terzo locale del Rosa Grand è il Grand lounge & bar pensato per chi ha fretta ma non vuole rinunciare alla qualità degli alimenti e del servizio: quindi ottimo per pasti veloci o coffee break con una scelta di più di 100 tipi di tè, caffè e tisane (e la pasticceria è “fatta in casa” Rosa… ), ma anche luogo di ritrovo per un aperitivo con sottofondo di musica jazz. Ogni domenica pomeriggio c’è il drunch, un mix fra dinner e brunch, praticamente una merenda-cena che dagli States sta dilagando in Europa (anche se in fondo, fatte le dovute differenze, il concetto è quello della nostra tradizionale “merenda sinoira” piemontese…)
Prezzi medi:Insalata o piatto formaggi € 12-14, Dolci € 10
Tre identità che fanno capo a un’unica grande cucina… dove mi sono infilata durante l’inaugurazione! Stavano preparando un sacco di cose buonissime e molto carine e non sembravano nemmeno stressati, tanto che non mi hanno cacciata! Ho curiosato ovunque… come potete immaginare il buffet post-conferenza era affollato, e guardate che fritto!
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