Come vi aspettate che sia un grande attore comico fuori dal grande schermo?
E’ quello che mi sono chiesta anch’io quando ho saputo di dover intervistare Carlo Verdone (il servizio è uscito sul n°18 di Grazia).
Ve lo dico in tre parole: serio, professionale, esilarante.
Dopo le interviste dietro le quinte, in sala Verdone è rientrato nel suo ruolo di attore e regista, e ci siamo divertiti molto. Vi spiego meglio. Il Red Restaurant, che si trova nell’Auditorium di Roma, ha ospitato l’idea di Jacopo Mosca e Mario Sesti: in pratica una cena a tema (in questo caso laziale) preceduta dalla proiezione di una serie di spezzoni di film (in questo caso di Verdone) selezionati da Mosca e Sesti, che avevano attinenza col cibo, fil rouge della serata. Questi incontri si chiamano Invito a cena con autore e riprenderanno dopo l’estate.
La giornata è iniziata col solito Frecciarossa in compagnia di Giando, stavolta diretto a Roma. A parte la bellezza di quella città, ma quanto verde c’è? Beati…
Piccolo break nel parco per un Chin8Neri che Giando assicurava essere buonissimo e bevibile solo “in Capitale” (condiviso at once il suo pensiero, la twittosfera s’è scatenata e abbiamo appurato che non è così: non è diffusissimo ma si trova anche altrove, ma quanto mi piace Twitter!) e poi al Red, dove stavano ribaltando la sala per l’evento. In mezzo a tutto l’ambaradan Giando e io come al solito ci siamo incastrati in uno spazio ristretto per le foto di food dopo le solite contrattazioni col personale di sala. Non potete notarlo dalle foto pubblicate su Grazia perché Giando è bravissimo, ma facciamo spesso miracoli… e non sapete quante volte gli ho salvato la macchina fotografica dai “lavori in corso”…
Foto fatte mi chiamano per l’intervista in una saletta nascosta dell’Auditorium, dove Carlo Verdone mi racconta il suo rapporto col cibo: per colpa della vita da attore che impone pasti sregolati fuori casa a tutte le ore, adesso deve stare attento alla dieta… alla colazione però non rinuncia (è un esperto di marmellate e impazzisce per quei frollini che a Roma chiamano ‘occhio di bue’) e qualche volta nemmeno alla Gricia… “è una carbonara più leggera, che dà grande soddisfazione” mi ha spiegato “questi cibi sono un appagamento a un’assenza e a una mancanza, se sei molto stressato non digerisci niente e manco lo ordini. Però ad esempio mi ricordo che quando uscì il mio film ‘Io, loro e Lara’ e mi diedero i risultati che il film era partito ormai alla grande ero con Laura Chiatti e Nicola Maccani della Warner e li portai a un ristorante dove fanno la Gricia in una maniera fantastica. Le porzioni erano molto abbondanti, ma abbiamo digerito benissimo perché eravamo distesi e contenti.”
E’ anche bravo a cucinare, e poi quanto gli piacciono… ma no, ve lo dice lui! ;)
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E proprio in questo ristorante, il Red, Carlo Verdone ha girato questa scena esilarante del film “Manuale d’Amore 1” godetevela!
Noi intanto durante la cena abbiamo visto le proiezioni di Carlo Verdone che fa il coatto sullo schermo. Ascoltarlo subito dopo in sala nel racconto della “Congrega dei 12 Apostoli” di cui faceva parte, invitato anzi “scelto” da Ugo Tognazzi a giudicare i piatti del suo “Riggettario” è stato troppo divertente, ascoltatelo, ve l’ho registrato ;D
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Adesso che avete qualche idea in più sul vero rapporto che Carlo Verdone ha col cibo, sapevate già che è astemio? Quindi se foste suoi ospiti non presentatevi a casa sua con una bottiglia, anche perché vi offrirà “i migliori vini del mondo” come dice lui “perché me li mandano tutti. Però lo sanno, e il biglietto è sempre quello: Lo sappiamo, ma fai godere almeno i tuoi amici!”
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© Foto e registrazioni Sandra Longinotti
5 pensieri riguardo “Metti Carlo Verdone a cena…”
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Intervista strepitosa. Adoro Verdone, è un grande artista che seguo sempre con grande piacere…magari potessi invitarlo a cena, cucinerei tutto quello che desidera! Che serata indimenticabile! Pat
Anche a me piace tantissimo, è un grandissimo attore! Patty tu esercitati con le cotolette, che non si sa mai! ;)
Brava Sandra!!Intervista simpatica e strepitosa (ma quanto vi siete divertiti??),anch’io adoro Verdone e gli cucinerei l’orecchia d’elefante(vitello non maiale) con i pomodorini e a fianco risottino giallo!! Non sapevo che fosse astemio,peccato un brindisi con le bollicine ci vuole …per iniziare!!:])
cara lidia, verdone è divertentissimo, sono sicura che apprezzerebbe un’ospite simpatica come te e la cotoletta passerebbe in secondo piano! ;D