Il Pellicano a Porto Ercole. C’è chi dice che “l’importante è poter dire di esserci stati”.
Sarà, ma al di là delle attenzioni che si ricevono in questo bellissimo resort a cinque stelle nell’Argentario, vorrei raccontarvi le sensazioni che si provano in questo luogo.
La prima cosa che colpisce arrivando qui sono le forme e i profumi del verde, Il Pellicano è un insieme di ville in un luogo raccolto, che le abbraccia nella sua natura curatissima. Tutto è perfettamente cesellato da
invisibili quanto laboriosi giardinieri, il rosmarino prostrato diventa siepe e si alterna alla bouganvillea, con la westringia evoca onde che ti accompagnano lungo le scale fino alla piscina, sottili cipressi spuntano qua e là
incuranti di interrompere la vista mare, il tasso allineato a definire il campo da tennis è, come tutto il resto,
perfettamente sforbiciato da maestri dell’arte topiaria, e poi l’occhio ti cade su orci di hibiscus, conche di calamondini, bordature di santolina, file di agapanthus, agavi, macchie di lavanda, qualche ulivo…
In tutto quest’ordine al Pelligrill (il ristorante open air dove ordinare piatti “easy” ma ben fatti, come gli spaghetti alle vongole) gli aghi di pino ti cadono regolarmente nel piatto (un flash back per me ai giochi estivi coi cugini nella pineta dei nonni) rendendo tutto molto naturale.
Qui puoi modulare la tua voglia di socialità senza sentirti solo, appartarti sulla terrazza della tua camera dove puoi anche lavorare (il wifi funziona), rilassarti a bordo piscina o bordo mare, fermarti al bar a bere un cocktail
suggerito dal bravissimo bartender Federico Morosi, sederti a tavola a qualsiasi ora al Pelligrill o provare l’alta cucina dello chef Antonio Guida* [*vedi nota in fondo] cenando al ristorante Il Pellicano (2 stelle Michelin) che, come il bar e il Pelligrill, è aperto anche agli ospiti esterni (ve ne parlo in un altro post).
In tutta questa articolazione di scale, terrazzamenti e dislivelli dove ci si muove senza sentirsi osservati ma ricevendo tutte le attenzioni possibili, la cosa che mi è rimasta dentro è la sensazione impalpabile di trovarsi in un luogo positivo. Forse i primi a sentirla sono stati Michael e Patsy Graham, la coppia che nel ’65
aveva scelto proprio questo punto dell’Argentario per creare Il Pellicano, in ricordo di quel Pelican Point in California dove si erano incontrati la prima volta… forse l’ha percepita anche Roberto Sciò, l’imprenditore che l’ha acquistato nel ’79 e se ne occupa insieme alla figlia Marie Louise, fatto sta che questo luogo ha qualcosa di speciale, che si sente, e non è solo l’atmosfera glamour…
per chi vuole approfondire:
*NOTA 23 maggio 2015_ Dopo 13 anni a Il Pellicano lo chef Antonio Guida si è spostato al Mandarin Oriental Hotel di Milano, mentre il nuovo chef de Il Pellicano è Sebastiano Lombardi.
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