Il Clandestino – Località Baia di Portonovo – AN – tel. +39 071 801422
apre durante la bella stagione, da aprile a metà ottobre – in agosto è aperto tutti i giorni, gli altri mesi è chiuso il martedì. Ha 40 posti all’interno e 30 fuori.
Quel pezzetto di natura selvatica che sbuca dall’omogeneità del liscio profilo adriatico, con tanto verde, scogli e calette, piace a tutti. Il Conero è bello, si sa.
Proprio lì, sulla spiaggia libera di Portonovo, c’è Il Clandestino, il “lato susci” dello chef Moreno Cedroni, che omogeneo non è per nulla, se non per la costante creatività che _per nostra fortuna_ possiamo assaggiare a La Madonnina del Pescatore (il suo ristorante sul lungomare di Senigallia, 2 stelle Michelin), da Anikò (il suo chiosco-high-tech|salumeria-ittica nel centro di Senigallia) e qui al Clandestino, dove si arriva attratti dal suo susci, ignari di quello che _in più_ potrebbe capitare.
Il parcheggio che porta alla spiaggia termina davanti a un viottolo ritagliato in mezzo alle piante, selvaggio al punto giusto da essere comodamente illuminato quando scende la sera. Ecco, vi giro il consiglio della mia amica Valeria: arrivate al tramonto. Percorrete quella stradina bianca che sa tanto di vacanze in bicicletta, e avanzate verso la spiaggia, un passo dopo l’altro sentirete aumentare la luce e inizierete a vedere tanto bianco, l’azzurro del cielo e quello diverso del mare, gente in piedi e ai tavolini, le tovaglie candide che si muovono nel vento… per un attimo vi chiederete se sia tutto vero.
[se cercate il posto giusto per la vostra dichiarazione d’amore, venite qui]
Il Clandestino di adesso è la ricostruzione della struttura originale distrutta due anni fa da una forte mareggiata, ma il rifacimento non ha tolto fascino a quel chiosco sulla spiaggia che nel 2000 Moreno Cedroni aveva trasformato in Susci Bar.
Erano gli anni in cui in Italia stava nascendo il sushi mediterraneo, e Moreno voleva fare un crudo diverso da quello giapponese “ero stanco di mangiare il sushi giapponese perché era sempre uguale, ero stanco di mangiare il pesce crudo che si faceva in Italia perché era bagnato nell’aceto o nel limone che uniformano il sapore (la stessa cosa succede con la salsa di soia), quindi ho iniziato un mio percorso sul crudo cercando il migliore abbinamento degli ingredienti.”
Moreno è partito interpretando ogni pesce (un’acciuga è diversa da un tonno!) in modo da poterne esaltare al meglio il sapore, e negli anni ha iniziato a comporre dei menu a tema: il Susci con l’ingrediente dolce nel salato (2007), il Susci classico (2008), il Susci a colori (2009), il Susci figlio dei fiori (2010), il Susci selvaggio (2011), il Susci favoloso (2012), il Susci British (2013), sulla carta troverete l’anno di creazione vicino al nome di ogni piatto.
Il menu del 2014 è il Susci Letterario con “5 piatti ispirati a Leopardi e a un suo manoscritto dove aveva segnato i suoi 49 cibi preferiti, poi c’è un piatto che fa riferimento a Haruki Murakami che in Tokyo Blues parla di un buonissimo sgombro marinato nel miso, e infine, anzi all’inizio, ho dedicato a Hemingway l’aperitivo del suo periodo spagnolo, quando aveva un debole per l’assenzio”. [trovate tutti i piatti del Susci Letterario in questo post]
Mentre gustate un piatto dopo l’altro non smetterete di guardarvi intorno, questo posto è così bello che riempie di gioia, il susci buonissimo, i ragazzi “della sala” attenti e gentili, il mare, il bianco, il cielo, il tramonto… e poi il buio, illuminato dalle sfere di luce sulla sabbia e sotto le palafitte della struttura in legno, dai cilindri luminosi come candele magnetiche sui tavoli dove tutto è bianco tranne un bicchiere… tornando a casa vi accorgerete che Il Clandestino vi è rimasto nel cuore.
Prezzi medi: piatti salati € 20,00 – dolci € 8,00 – coperto € 5,00 – menu Susci Letterario € 85 escluse bevande, coperto incluso
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©Foto mie e di Strutturafine
per chi vuole approfondire:
il mio post sul Susci Letterario
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2 pensieri riguardo “Susci, Amore e Clandestino”