Saporè Milano ha aperto da qualche giorno. Nel quinto locale di Renato Bosco si mangia pizza contemporanea ma si fa anche colazione. E si comprano biscotti e panettone.
Due spazi: la Saporè Bakery da concepire come un bar, e una Sala molto ampia con servizio al tavolo. In carta tre diverse consistenze: la Mozzarella di pane, la pizza Doppio Crunch e la Pizza Tonda.
La Mozzarella di Pane è un lievitato sofficissimo ispirato ai panini cinesi cotti al vapore, inciso a spicchi e farcito. Quella in foto è RAGÚ, con burrata, ragù e briciole di pane croccante aromatizzate alla paprika dolce.
La pizza Doppio Crunch, che si trova anche alla Saporè Bakery, è l’interpretazione di Renato della pizza in teglia alla romana, con caratteristiche di croccantezza estrema nel sottilissimo guscio di crosta, in contrapposizione alla scioglievolezza interna. Le farciture sono tutte molto gustose, la VEGAN (in foto) è saporitissima e così buona che consiglio di provarla anche agli aficionados di mortadella e stracchino come me.
La MARGHERITA SAPORÈ è una Pizza Tonda classica tagliata a spicchi. Sulla carta può sembrare quella più “tranquilla” ma è il banco di prova della qualità degli ingredienti. Nella sua semplicità si sente la bontà della mozzarella di bufala campana DOP e del pomodoro, in salsa e confit. Per chi apprezza il cornicione importante.
La pizza contemporanea di Renato Bosco si mangia a un passo dal Duomo, nel nuovo Saporè Milano. Mozzarella di Pane, Pizza Doppio Crunch e Pizza Tonda: le hai già assaggiate? Share on XDelle tre consistenze alla Saporè Bakery c’è solo la pizza Doppio Crunch, ma qui si inizia già a colazione con cornetti, biscotti, dolci e panettoni artigianali.
“Quando riesci a fare un grande lievitato” spiega Renato “significa che hai la percezione di tutti quelli che sono i passaggi fondamentali di una lievitazione, e quando aggiungi all’impasto le uova, il burro, i canditi, devi pensare al comportamento dell’impasto ad ogni passaggio. E’ proprio attraverso il dolce che probabilmente sono riuscito a migliorare quelli che sono gli aspetti della pizza.” Di conseguenza la ricerca della materia prima diventa cruciale: significa saper scegliere l’ingrediente giusto, come una specifica farina, per raggiungere un preciso risultato.
“Ho anche cercato di cambiare forma alla pizza e contestualmente consistenza, abbinando farine e lievitazioni, perché faccio lievitazioni spontanee come il lievito madre ma vado anche oltre” racconta Renato “costruiamo le ricette dalla visione finale e poi le smontiamo, per arrivare al liquido giusto per quel tipo di ricetta e a quale farina dovremo utilizzare per ottenere quell’obiettivo. Ed è proprio questa, forse, la forza della pizza contemporanea.”
Se poi, seduto a un tavolo del Saporè Milano ti viene qualche dubbio su cosa sia meglio bere… cosa c’è di più contemporaneo di un abbinamento pizza e vino?
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