Il cocomero aka anguria, spesso poco zuccherino ma così fresco e succoso, può essere sorprendente col giusto abbinamento, soprattuto se segui i consigli dello chef Marco Stabile.
Quando ero piccola ricordo che nella casa di campagna dei nonni, dove passavo parte dell’estate coi miei cugini, c’era un grande garage dove nessuno parcheggiava la macchina perché fungeva da magazzino, era il posto dove noi bambini andavamo a catturare i ghiretti e ogni anno veniva accatastata una montagna di cocomeri appena raccolti. Quindi cosa poteva esserci per merenda se non un bello spicchio d’anguria? Lo trovavo bello da vedere, ma poco saporito e pieno di semi… e non l’ho mai amato, anzi diciamo che mi rifutavo di mangiarlo.
Così quando l’ho riassaggiato piastrato nel micro hamburger che fa parte delle tapas toscane che Marco Stabile prepara nel suo ristorante Ora d’Aria a Firenze, ne sono rimasta molto colpita. Aggiungeva una piacevolissima freschezza a quel piccolo panino, perfetta con la carne grigliata.
E infatti Marco lo dice “il cocomero è sorprendente nei piatti salati”, e consiglia di provarlo così:
- passate alla griglia una fetta di 2 cm di spessore, regolate di sale e pepe e mettetela sul manzo alla piastra o nell’hamburger;
- se avete il sottovuoto, tagliate il cocomero a pezzi, chiudetelo in una busta e fatelo riposare in frigo per mezzora: otterrete una texture stupenda e dolcissima;
- tagliate l’anguria a cubettini e incorporatela alle vostre tartare rosse (manzo, tonno, palamita…), sarà un trionfo di succosità e dolcezza;
- anche la buccia è buonissima: tagliatela a pezzi scartando la parte verde e copritela con un mix di sale e zucchero in parti uguali. Dopo un’ora sciacquatela e affettatela sottilissima: nell’insalata è incredibile!
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…certo che così è tutta un’altra cosa, non vi pare?
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