“Quando prepari il menu, come decidi il prezzo delle portate?” chiede Georgina a Michael, il grande chef francese del capolavoro di Peter Greenaway “Il Cuoco il Ladro sua Moglie e l’Amante”.
“Per tutto quello che è nero io chiedo di più. Uva nera, olive nere, ribes nero” le risponde il Cuoco “le persone in genere amano ricordarsi della morte, mangiare pietanze nere è come consumare la morte, è come dirle ‘Morte, ti sto mangiando’. Il tartufo nero è la cosa più cara, insieme al caviale nero. Morte e nascita, la fine e il principio. Tu non credi che sia giusto che siano nere tutte le pietanze più dispendiose?”
Quando penso al cibo nero nella mia mente appare inevitabilmente quel dialogo… anche se colorare di nero il cibo in modo naturale non è mai stato costoso, vedi nero di seppia che però si è sempre fermato ai piatti salati mentre ultimamente – e gli chef sono stati i primi a utilizzarlo –l’alternativa valida anche per i dolci c’è, e si chiama carbone vegetale.
Una polvere finissima (state attenti quando lo utilizzate perché è impalpabile come la cipria ma tinge tutto come l’inchiostro) che potete unire alla farina in percentuali massime dell’1-1,5% (cioè 10-15 gr per kg di farina) dosandola a piacere a seconda di quanto volete annerire pane, focacce, torte, croissant… e che oltretutto ha la proprietà di renderli più digeribili aggiungendo un lieve gusto vegetale che a me piace molto (il carbone vegetale è un integratore alimentare utile in caso di coliti e disturbi digestivi, nel caso però non usate questo, comprate le capsule in farmacia!).
Così quest’estate ho mangiato spesso il pane al carbone vegetale e, incuriosita, ho fatto una ricerca per provare a utilizzarlo nel food styling. Ho trovato Chef in Black distribuito da Molini Spigadoro, che ho utilizzato per una mia ricetta del mio servizio sulle Patate pubblicato su Sale&Pepe di questo mese.
Non è un pane né un dolce, ma semplici patate al forno. Utilizzando degli stampi con i numeri le ho timbrate col carbone vegetale prima di cuocerle, un’idea di food styling semplicissima ma capace di caratterizzare l’intera presentazione e che potete replicare a casa, anche con altri stampi come lettere o simboli per esempio.
Che ne dite, vi piace?
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