A volte ci sono incontri che lasciano tracce. Che fanno pensare. Che ti spingono a vedere le cose da un’angolazione diversa.
Come quello che ho avuto pochi giorni fa a Vinitaly con Jean-Michel Deiss, un mix fra ragionamenti razionali e intuizioni. Di fatto un uomo pieno di passione, che ama profondamente il suo lavoro tanto da saper ascoltare le vigne, ma anche il mosto. Così razionalmente ha scelto di non produrre Riesling in purezza come fanno un po’ tutti in Alsazia: i suoi vini sono blend. Niente di nuovo direte, senonché sono blend naturali e questo è già qualcosina in più ri-direte. Sono “blend in vigna” aggiungo, complantation.
Praticamente Jean Michel coltiva diversi vitigni in diversi appezzamenti, che vendemmia e vinifica insieme. La cosa bella è che pare di parlare con un agricoltore di una volta perché tutto sembra semplice e poco evoluto. In un filare di ottant’anni muore una vite? Ne pianta una nuova e quando inizierà a produrre, la sua uva contribuirà al risultato di quell’annata e delle successive. Il collega che stava degustando davanti a me e faceva domande tecniche prendendo appunti, a ogni risposta strabuzzava gli occhi. E secondo me Jean Michel si divertiva.
Così ci ha raccontato le vibrazioni, del suo rapporto con la vigna che essendo “vivant” ha bisogno di uno scambio di energia con lui come fosse un gatto, e che dà segnali, se pur piccoli ma percepibili. E lui li coglie, vede le foglie che si riprendono alla sua visita ma sa che la ripresa è anche sua, perché come dice “credevo che il gatto avesse bisogno di me ma col passare degli anni mi sono accorto che anch’io ho bisogno di lui. Il vitigno manda un messaggio e la sua energia incontra la mia.” Così entra in cantina durante la fermentazione e al suo ingresso il suono aumenta vigorosamente “sembra incredibile ma succede davvero, il mosto sente la presenza di un altro essere vivente” (e canta).
Fin qui potete anche non crederci, di fatto i vini del Domaine Marcel Deiss sono complessi, strutturati, minerali e molto longevi. Jean-Michel ha insistito molto sulla succulenza: “il vino che sollecita la salivazione non annoia e ti riporta a cercarlo, a berlo ancora.” Sono questi i suoi vini, che nascono da 27 ettari suddivisi in 9 comuni: 20 km di collina vitata. Suoli estremamente vari: argilla, marna, calcare e terreni sedimentari dove le viti crescono in sofferenza ma con estrema attenzione. Niente diserbanti o concimi chimici, ma tecniche antiche. “Ho scelto di fare vini che abbiano un’energia, che mi parlino e mi spingano a berli con piacere. Vini che esprimono mineralità.”
Domaine Marcel Deiss – Alsace 2010
impianto misto di Pinot Blanc, Riesling, Pinot Gris e Gewürztraminer
suolo calcareo
sentori di frutta e agrumi, bocca rotonda
Domaine Marcel Deiss – Engelgarten 1er Cru 2008
impianto misto di Riesling, Pinot Gris, Beurot, Muscat, Pinot Noir
suolo ghiaioso con forte deficit idrico
mineralità pronunciata, aromi di pera, bocca accaldata e lunga persistenza
Domaine Marcel Deiss – Grasberg 1er Cru 2008
impianto misto di Riesling, Gewürztraminer e Pinot Gris
a 340 m di altezza, terreno calcareo del Giurassico, esposto a nord
sentori di confettura d’agrumi, arancia tarocco, menta, bocca vitale e lunga
Domaine Marcel Deiss – Schönenburg Grand Cru 2008
impianto misto di Riesling, Pinot Gris, BMuscat, Pinot Blanc, Sylvaner
suolo marna gessosa
sentori minerali, spesso botritizzato, gran corpo
Domaine Marcel Deiss – Mambourg Grand Cru 2008
impianto misto di Pinot Blanc, Pinot Gris, Pinot Noir, Beurot, Chardonnay e Pinot Meunier
suolo calcareo, marne del Quaternario
il terreno conferisce tannini (che lui ammorbidisce col legno) e zolfo
potente e rotondo con grandissima complessità, la previsione di longevità di Jean-Michel (100 anni) è da far valutare ai nostri nipoti, ma fra venti se ci siamo ancora possiamo riscriverne…
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per chi vuole approfondire:
I vini del Domaine Marcel Deiss sono distribuiti in Italia da Cuzziol
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