Cristiana e Serena Mela aka “Mela Sista” sono i volti iconici del Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia, sempre disponibili e sorridenti. Puoi incontrarle facilmente a eventi e fiere a rappresentare l’azienda di famiglia, che dal 1827 produce olio extravergine d’oliva – Taggiasca naturalmente – sulle colline di Imperia.
Sul filo conduttore dell’olio l’offerta si è allargata a tante conserve di pesce e verdure, a salse come il pesto classico, quello di olive o di pomodori secchi… e c’è pure qualche dolce tradizionale rivisitato all’olio, come il panettone e il tipico pandolce genovese.
Ultimamente sono “apparse” queste buonissime marmellate, che Cristiana e Serena hanno presentato a febbraio a Olio Officina Festival e poi a Taste. Apparse è proprio il termine giusto perché la produzione è limitatissima, ma vale la pena di cercarle perché hanno il gusto della marmellata fatta in casa, che sa di buono, tanto che la mangeresti di nascosto a cucchiaini…

“L’idea di queste marmellate è nata dal fatto che in famiglia abbiamo una suora di clausura” mi ha spiegato Cristiana Mela “nostra sorella Giada, in arte – come dico io – Maria Chiara. Nel suo convento di Porto Maurizio a Imperia fanno le marmellate con i limoni e le arance che ricevono in dono da chi abita in zona. Noi contribuiamo con tappi e barattoli, così loro ricavano qualcosa per il convento. Purtroppo non possono produrle anche per noi, e così siamo andati da loro a imparare. Prendiamo limoni, arance e arance amare dai contadini che ci vendono le olive – molti hanno anche gli agrumi – e li trasformiamo in marmellate con le ricette delle Sorelle Clarisse.”
Le 3 marmellate del Frantoio di Sant'Agata d'Oneglia: agrumi locali e ricette del convento. Buonissime… Condividi il TweetAnche al Frantoio utilizzano solo agrumi locali e zucchero, l’unico problema è che in certi momenti dell’anno manca la frutta, così riescono a produrre solo piccole quantità. Ma sapendo il perché, questo a mio parere aggiunge valore a ogni vasetto.
“La lavorazione è complessa, a partire dalla frutta tagliata tutta a mano” racconta Cristiana “ma siamo molto contenti perché, restando legati al territorio e alla tradizione come sono tutti i nostri prodotti, siamo riusciti ad aggiungere qualcosa di dolce: al Frantoio è tutto molto salato, a parte le olive taggiasche candite!” ➡︎ ➡︎ [che consiglio di incorporare all’impasto dei dolci e del pane, al posto dell’uvetta].
Foglie autunnali sul tuo frigo: com’è facile e bello l’indoor foliage!
Mi dispiaccio sempre che a Milano ci sia così poco verde sui balconi… sembra incredibile ma spesso anche chi ha la fortuna di avere una terrazza, dove in questa stagione potrebbe godere dei colori delle foglie autunnali, invece di riempirla di piante la lascia deserta! Eppure sono proprio le piante a farci sentire bene, a […]
Scopri di piùHiromi Cake a Milano. Sorpresa: la pasticceria giapponese è buonissima.
Hiromi Cakeviale Coni Zugna, 52 – Milano | aperto tutti i giorni dalle 8:00 alle 22:00 Hiromi Cake è una tipica pasticceria giapponese, identica a quella che potresti trovare in una via di Tokyo. Invece è a Milano, gemmazione della prima Hiromi Cake aperta a Roma dove ha anche sede il laboratorio: è qui che […]
Scopri di piùSaporè Milano, solo per pizza lover.
Saporè Milano ha aperto da qualche giorno. Nel quinto locale di Renato Bosco si mangia pizza contemporanea ma si fa anche colazione. E si comprano biscotti e panettone. Due spazi: la Saporè Bakery da concepire come un bar, e una Sala molto ampia con servizio al tavolo. In carta tre diverse consistenze: la Mozzarella di […]
Scopri di piùKiller dov’era il Plastic. Da disco a ristorante cocktail bar. A Milano.
C’era una volta il Plastic. Coda permanente e selezione inflessibile all’ingresso, punk music assordante, luci psichedeliche e sempre così pieno che spesso restava solo il pavimento per sedersi a bere qualcosa. Lo chiamavamo tutti Plastic ma il suo vero nome era Killer Plastic. Poi sette anni fa la discoteca si è trasferita, e quei locali […]
Scopri di piùIl Risotto al Pomodoro dei Costardi Bros e il cucchiaio Gio Ponti
Almeno ogni vent’anni bisognerebbe rivedere alcune regole di Bon Ton. Marchesi sdoganò la scarpetta rendendola elegante, Cedroni e Bottura introdussero show cooking che finivano col leccarsi le dita… “chessarà” quindi mangiare il risotto col cucchiaio? Da tempo solo un piacere. Lo sanno bene Christian e Manuel Costardi, che agli eventi ti mettono in mano un barattolo […]
Scopri di più