Il magico mondo di Eleonora
“Ah, ma lei voleva parlare con mia figlia, provi a telefonarle sul cellulare. Però non so se prenda, è sui monti a raccogliere frutti di rosa canina” mi ha detto la mamma di Eleonora Cunaccia al telefono. Per me, a Milano, davanti al pc da stamattina e con la luce del giorno che sta scendendo, è un flash. In questo stesso istante qualcuno è immerso nella natura.
Chiamo e mi risponde subito “Pronto? Mi scusi per l’affanno, sono dentro a un cespuglio.” “Non si preoccupi, so che sta raccogliendo bacche” le dico “Come fa a saperlo?” si sorprende sentendosi osservata. Le spiego che la cosa è molto più semplice…
Vengo al punto: quando a marzo ci eravamo viste a Taste (una manifestazione enogastronomica di buon gusto in tutti i sensi, che ha luogo alla Stazione Leopolda di Firenze), in via eccezionale mi aveva mostrato un sacchetto pieno di qualcosa che aveva raccolto sulle sue montagne “Sto lavorando con i licheni e le resine fossili” aveva detto abbassando la voce come svelasse un gran segreto “che raccolgo dai pini secolari della mia Val Genova, qualcosa ci farò”. Qualche mese dopo ci eravamo risentite proprio per i licheni (stavo scrivendo un articolo per L’Espresso) e in quell’occasione le avevo chiesto cosa avesse deciso di fare con le resine. Le aveva date tutte a Teo Musso (avete in mente la birra Baladin, vero?)
Anche se lui dice di no, rintracciare Teo può diventare un problema. E proprio oggi che stavo scrivendo una scaletta di food news speravo proprio di poterci aggiungere una bella birra alle resine fossili. E mi chiedevo, nel caso l’avesse fatta, se l’avrebbe presentata al laboratorio che terrà insieme a Eleonora al Salone del Gusto.
Per chi non la conoscesse, Eleonora prepara conserve molto particolari, con grande rispetto della natura (“ho preso un pezzetto di corteccia di due alberi senza fargli male” è una sua frase, seguita dalla spiegazione di cosa si può e non si può fare, sia per la salute delle piante che per rispettare le norme che regolano la raccolta di erbe e quant’altro). Cercate dei vasetti molto basic col marchio Primitivizia, dentro ci troverete erbe spontanee, radici, bacche e tanta passione. Sapori sconosciuti come radicchio dell’orso, broccolo di santa massenza, sgrizoi, aglio della regina…
Abbiamo continuato a chiacchierare, Eleonora dal cespuglio di rosa canina sui suoi monti in Trentino, ed io a Milano che pestazzavo sulla tastiera del pc quello che mi stava raccontando.
“In questo periodo sto facendo il brodo di terra. Ci metto un giorno di cammino per capire con cosa farlo, raccolgo terra pulitissima che prendo a 2000 metri, un sasso da cuocere, la corteccia di un albero, e tutto ciò che trovo sul mio cammino di bello, di buono, di magico. Il brodo di terra è un rito, per chiunque altro dedicargli una giornata non avrebbe senso, ma per me sì, c’è dentro l’anima, la vita. Mio figlio che l’ha assaggiato senza sapere cosa fosse mi ha detto <Questa roba sa di Presepe e di alberi di Natale> e io mi sono commossa perché è proprio il sapore della mia terra. Non so di cosa sappiano le altre terre, ognuna ha il suo sapore e magari la terra di Sicilia sa di mandorle e olio d’oliva, io conosco la mia terra, i venti, le correnti, gli alberi più antichi, le venature dei sassi… e questo brodo ha dentro tutti gli aromi, tutti i profumi, sa di tartufi, di fungo, di buono.” E cosa ne fa? ” Ci cucino, ci faccio il risotto…”
Poi mi racconta del suo nuovo prodotto, il Ketchup di rose selvatiche: “Però aspetti a parlarne perché devo ancora registrarlo, il primo giorno che piove e non sono nei cespugli vado a depositare il marchio”.
Ed è per questo che il post lo scrivo oggi, che è l’8 ottobre, ma lo pubblicherò più avanti.
Siamo arrivati al 26 ottobre, ieri sera il Salone del Gusto ha chiuso i battenti, alle sei in punto tutti gli stand muniti di campanacci e altri oggetti sonori hanno scampanellato a lungo per festeggiare. Poco prima avevo visto Eleonora e Teo, e abbiamo chiacchierato del loro Laboratorio del Gusto, ve ne parlerò in un altro post.
ps- quasi dimenticavo: Eleonora mi ha detto che il brodo di terra contenuto nel vasetto che ha in mano nella foto è sufficiente per cucinare un “risotto ai funghi senza funghi” per 3 persone. L’ha aperto e mi ha fatto sentire l’aroma: sembrava di essere nel bosco (e dentro c’era un sasso).
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per chi vuole approfondire:
Primitivizia di Eleonora Cunaccia
Birra Baladin di Teo Musso
Salone del Gusto
3 pensieri riguardo “Il magico mondo di Eleonora”
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Fantastici i loro prodotti!
Mi sono persa la visita allo stand quest’anno :(
Buon lavoro Sandra e complimenti per il blog, fantastico, brava!
é stato un piacere conoscere le tue pagine, di un’interessante che non posso fare a meno di seguire.
Grazie di cuore per avermi lasciato un tuo segno nel mio piccolissimo mondo!
@sandra: grazie sandra! eleonora sarà sicuramente a taste, ci vieni vero?
@mariluna: il tuo è un mondo delizioso ;)