Locanda de Banchieri – via Porredo, 32 – Fosdinovo (MS) tel.+393920294955
Succede sempre quando si arriva in un posto nuovo.
Puoi trovarlo bello, accogliente, soleggiato, frequentato da persone che ti piacciono, ma c’è qualcos’altro. In modo impalpabile quel luogo ti trasmette sensazioni, e se sono piacevoli vorrai tornarci.
Quando scendi dall’auto alla Locanda de Banchieri te ne accorgi subito. Sei arrivato in un bel posto, e ci si sta proprio bene.

Mettici in più l’accoglienza di Giacomo Devoto, chef owner della locanda, che è sempre calorosa come quando l’ho incontrato la prima volta un paio di anni fa alle Officine del Cibo, un altro suo locale dove si mangia la pizza migliore di Sarzana.
La Locanda de Banchieri è poco distante, in piena campagna, sulla strada che va a Fosdinovo, già Toscana ma ancora un po’ Liguria, a 15 minuti d’auto dalla spiaggia di Marinella e a 25 minuti da quella di Fiascherino.
Il mare si vede all’orizzonte dove finiscono gli ulivi, una striscia di azzurro più intenso sotto il cielo. E anche se in campagna fa caldo, il Marino soffia fin dentro la locanda e ti rinfresca piacevolmente quando sei a tavola. Si sente anche sopra, nelle 4 camere che diventeranno 8, e che adesso per il lancio della locanda sono a un vero nice price (io te l’ho detto… ;).

“Al ristorante faccio una cucina molto netta e comprensibile” spiega Giacomo, che pur avendo tanto spazio dentro e fuori, dedica 4 tavoli a chi resta solo a cena in modo da coccolare tutti i suoi ospiti. Chi prenota al ristorante può scegliere fra due menu, uno di mare e l’altro di terra, dove si sente l’orto, il pollaio, il pescato, la freschezza di fiori e foglie appena raccolte… ingredienti che si richiamano nelle portate, in un percorso che ti riporta sempre ad apprezzare le opportunità che ha una cucina che “allunga il braccio e raccoglie” nella propria azienda agricola.
E ogni piatto te lo ricorda. La maionese è fatta con le uova del pollaio che ritrovi nei dolci e nella pasta fatta in casa, le patate novelle possono cambiare tinta e rinforzarsi nel gusto col nero di seppia, le erbe di campo diventano una volta salsa alla clorofilla e l’altra una misticanza così fresca ed esplosiva di sapori che IMO da sola vale la cena.
Le riletture di Giacomo sono tante. Rimpicciolisce quei fazzoletti di sfoglia che sono i Mandilli di Vàise (Varazze) per avvicinarli ai maltagliati, mette le bietole dell’orto nell’impasto e li “pittura” di salse come avrebbe fatto Gualtiero, verde di clorofilla “con tutto il meglio della giornata” e giallo di pomodoro pensando a Giuseppe Messina, maestro pizzaiolo delle Officine del Cibo, che lo mette sulla pizza, poi aggiunge gamberi rosa del mercato di La Spezia e una salsa di cacciucco “per ritrovare un po’ di Toscana”.

Fa giocare gli ospiti col predessert di zucchero filato spolverato di limone, menta e rosmarino in polvere che contrasta con la granita di menta, per poi spostarsi oltre confine tenendo un piede a casa: sceglie un crumble per accomodare il gelato fatto con lo yogurt del casaro di Fosdinovo, lo tinge di coulis di fragole che spruzza di pepe di Sarawack per aggiungere una nota balsamica a smorzare il dolce “perché le nostre fragole sono una bomba di zucchero già da sole” dice, ed è vero.
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