Mattia Vezzola è l’enologo di Bellavista da trent’anni, l’ho conosciuto un paio d’anni fa alla presentazione della Vendemmia 2004 Riserva Vittorio Moretti, una cuvée di Chardonnay e Pinot Nero in percentuale quasi identica, prodotta unicamente nelle annate eccezionali con uve raccolte in alcuni dei migliori cru di Franciacorta, tanto che Vittorio Moretti l’ha siglata col suo nome (e l’anno scorso è uscita in limited edition Teatro alla Scala, “vestita” con le note dello spartito del Lohengrin).
In quell’occasione abbiamo chiacchierato anche della piacevolezza del bere, un concetto che sembrerebbe scontato e su cui invece vale la pena soffermarsi. Per dare al vino i suoi veri meriti e berlo nel modo più piacevole bisogna servirlo nel modo giusto, soprattutto quando si tratta di delicate bollicine come quelle del Franciacorta. Queste sono le 3 semplici regole di Mattia Vezzola:
- La forma del bicchiere è importantissima: l’ideale è un calice di medie dimensioni ‘forma Franciacorta’.
- Mettete in frigo la bottiglia per un paio d’ore, poi trasferitela nel secchiello con acqua e ghiaccio e aggiungete 2 cucchiai di sale grosso. Il Franciacorta deve essere servito a 4 gradi di temperatura, perché raggiunge i 6° grado nel bicchiere e dopo un minuto è già a 8°. E’ meglio far passare un minuto aspettando che il vino raggiunga la temperatura gradita, che partire col vino già troppo caldo perché quando supera i 9 gradi si perde la piacevolezza del bere.
- La spuma è fatta di bollicine, quando si versa il vino nel bicchiere bisogna farlo lentamente, senza superare i due centimetri di spuma.
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