Non se l’aspettava neanche lui, che sorpresa!
L’Accademia Gualtiero Marchesi apre in Bovesin de la Riva 5, a due passi dal luogo del cuore di Gualtiero, segnato dal suo successo, il ristorante dove è nata la sua Nouvelle Cuisine italiana. Quanto tempo è passato…
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E quanti allievi usciti da quella cucina sono poi diventati chef famosi! Fra i tanti venuti a festeggiarlo all’inaugurazione c’erano Pietro Leemann, Davide Oldani, Andrea Berton, Vincenzo Cammerucci, Silvio De Angeli, Silvano Prada, Antonio Ghilardi, Paolo Visconti, Brendan Becht, Marco Viganò, Ernst Rothenberger, Stefano Gariboldi e pure Klaus Karsten Heidsieck che quel giorno, invece di festeggiare i 20 anni di anniversario del suo ristorante, era corso a Milano per brindare col Maestro [insomma, una bella Carrambata!]
Per lo scatto che resterà a ricordare i festeggiamenti dell’inaugurazione Gualtiero è stato al gioco, lasciandosi issare sul piano dell’isola che sarà il “centro comandi” delle future lezioni dell’Accademia, per poi allungarsi sul piano a induzione (la Angelo Po, che ha realizzato la cucina, non poteva sperare di meglio!).
Ma cosa succederà all’Accademia? Nasce come luogo di formazione e perfezionamento per cuochi a diversi livelli, con grande attenzione alla nutrizione. Chi vuole iscriversi deve superare un test di ingresso e, gran cosa, i corsi sono stati pensati con una frequenza di 2-3 giorni al mese proprio per essere compatibili con gli impegni di chi ha già un’attività.
E poi c’è tanta voglia di mescolare il cibo all’arte, in tutte le sue forme: pittura, musica, teatro, scultura… saranno di casa. C’è il desiderio di realizzare eventi legati all’arte e alla cucina, alle pareti si daranno il cambio opere d’arte moderna, i quadri esposti al momento sono della seconda figlia di Gualtiero, Paola, che si è dedicata inizialmente alla cucina per poi passare alla scrittura, pittura e attualmente insegna violino.
Un’altra cosa che mi è piaciuta molto (oltre alla location, accogliente ed essenziale) è che i principi della corretta alimentazione verranno insegnati in modo ludico anche ai bambini, che potranno frequentare i corsi (con o senza genitori) a partire dall’età prescolare. Proprio per questo è stato pensato alle loro dimensioni: i piani di lavoro hanno gambe telescopiche regolabili a seconda dell’altezza dei corsisti, così i più piccoli non dovranno appollaiarsi su sedie o sgabelli (che bell’idea!). E non è tutto: basterà aprire le ali dei piani di lavoro, appoggiarci sopra un piano rotondo ed eccoli trasformati in tavoli da pranzo per degustare insieme quanto si è cucinato.
Sarà in questa sede che verranno definiti e testati i nuovi piatti della carta del nuovo ristorante di Gualtiero nel Castello di Conturbia che sarà pronto a fine anno e offrirà anche 20 camere e 13 suite, un dehor sufficientemente ampio da accogliere anche opere d’arte, e 11 ettari di terreno “non so cosa ci faremo, comunque l’orto ci sta senz’altro” ci ha fatto ridere Gualtiero, che da piacevole oratore qual è ha proseguito promettendo mostre e concerti “essendo una famiglia di musicisti non vogliamo fare solo ristorazione ma anche cultura. Chi è stato in Giappone sa cos’è la cucina Kaiseki, il vero menu degustazione che secondo me fanno solamente gli artisti, che sono uomini di una certa età. Ecco non dico che tutti dovrebbero fare gli artisti, anche se in una serata in cui disquisivo sul fatto che c’è l’orecchio assoluto ma anche il palato assoluto, a un certo punto Ermanno Olmi mi interruppe dicendo ‘Gualtiero, la cucina è la più grande delle arti perché contiene la scienza’.”
E che cucina farà Gualtiero nel suo nuovo ristorante al Castello di Conturbia?
“Ho pensato che in fin dei conti la cucina non può essere del buongusto ma del buonsenso che è una parola che comprende tutto, per questo si chiamerà così. Anche perché la mia cucina segue il filone della semplicità, penso che un piatto debba essere semplice, buono e contenere un’idea.”
Bello, bravo Gualtiero, a presto da te per il tuo menu Kaiseki!
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