Hai mai pensato di mangiare dei fichi appena raccolti sul balcone?
Già, perché coltivare una pianta di fico in vaso è più semplice di quanto sembri (lo dice Ugo), basta scegliere un luogo soleggiato e piantarla nel vaso definitivo. Poi annaffiarla generosamente e utilizzare un terriccio leggero, in modo da favorire il deflusso dell’acqua. E naturalmente niente sottovaso!
Bella una pianta di fico sul balcone… pensare di allungare un braccio, staccare un fico alla giusta maturazione e mangiarlo così, appena raccolto, magari con un pezzetto di formaggio molto sapido e aromatico come lo Sbrinz… fa dimenticare di essere in città!
Ma davvero un fico può star bene in un vaso? L’ho chiesto a Ugo Fiorini, noto per le sue collezioni di frutti antichi che coltiva nei Vivai Belfiore di famiglia, a Lastra a Signa. Quella di fichi poi è particolarmente interessante, con più di 80 varietà fra cui il rarissimo Fico dall’Osso praticamente introvabile, una vera chicca da collezionisti.
Quali sono le varietà più adatte da coltivare in vaso?
“La pianta di fico non è come un’acidofila che ha bisogno di più rinvasi per arrivare nel tempo al giusto diametro del contenitore” spiega Ugo Fiorini “ma si può piantare direttamente nel vaso definitivo. Naturalmente per coltivare un fico in vaso bisogna scegliere le varietà meno esuberanti, che non superano i 3 metri di altezza e possono vivere per almeno 30 anni in un vaso di 60 cm di diametro.
Fra queste una delle più interessanti è il Nerucciolo dell’Elba, un fico che si trova spontaneo nelle isole toscane e limitrofe. Raggiunge al massimo 2,5 metri e si adatta molto bene ad essere coltivato in vaso perché non ha bisogno di tanto substrato. In agosto e settembre, a volte anche fino a metà ottobre quando la stagione è calda, darà frutti piccoli, numerosi e molto saporiti. Neri fuori e rossi dentro.
Un altro fico che cresce bene in vaso è il Dattero, dal frutto schiacciato di colore marroncino, dolce e molto asciutto, come fosse già secco.
Il Fico bianco Batignanese, il fico degli etruschi che abbiamo ritrovato in Maremma, è già un po’ altino perché arriva a 3,5 m ma molto interessante, con frutti dal lieve sapore moscato. Quelli a polpa rossa del Fico Paradiso sono belli da vedere perché hanno la caratteristica di avere un’epidermide verde che a completa maturazione prende una sfumatura paonazza.”
La pianta di fico coltivata in vaso ha bisogno di molte cure?
“La cosa importante per coltivare una pianta di fico in vaso è la manutenzione, non è eccessiva ma come prima cosa per un’ottima produzione dobbiamo provvedere a un’ottima irrigazione.
Una pianta di fico che ha un certo apparato fogliare che traspira molto, in vaso ha un apparato radicale piuttosto limitato e quindi ha bisogno di ripetute irrigazioni. Questo lo porterà a fruttificare abbondantemente, diversamente i risultati saranno poco soddisfacenti, continuerà a crescere ma fruttificando pochissimo.
Non ha bisogno di mangiare tanto ma di bere molto, proprio il contrario di un caco che mangia molto e beve molto meno, così a un pesco o un albicocco noi diamo 3-4 litri d’acqua, al fico dobbiamo darne il doppio.
Infine è importantissimo il substrato, da preparare mescolando 1/3 terra di campo 1/3 terriccio universale (o di compost), 1/3 materiale drenante (argilla espansa, pomice o ghiaia) e un po’ di concime naturale. In generale il fico in vaso non ha bisogno di molte cure, e bastano un paio di concimazioni durante l’anno per reintegrare le sostanze che vengono slavate con l’irrigazione.”
Il fico va potato?
“Meglio di no, dove si taglia un grosso ramo tende a rimanere un foro che col tempo non fa bene alla pianta. A volte però bisogna effettuare delle potature di contenimento per limitarne l’espansione. A mio parere la cosa migliore è prevedere l’ingombro futuro, mettendo subito la pianta nel posto giusto per evitare di dover intervenire successivamente.”
Quali sono le malattie più frequenti e come si prevengono in modo naturale?
“Da qualche anno va protetto dal punteruolo del fico arrivato dalla Cina, un coleottero nero parente del punteruolo della palma. L’accoppiamento avviene ai piedi della pianta e la femmina con il rostro depone le uova in prossimità del colletto, così quando nasce la larva mangia le radici e in un paio d’anni la pianta muore.
La miglior prevenzione consiste nel mettere una rete fine tipo quella da moscaiola un pochino interrata nel vaso che arrivi alla prima impalcatura dei rami per evitare che il coleottero punga la pianta al colletto. Col tempo potrebbe iniziare a pungere i rami ma in questo caso è visibile: quando notiamo la segatura prodotta dalla larva la si può estrarre subito manualmente.
Solitamente il fico non viene infestato dagli afidi mentre può essere facilmente colpito dalla cocciniglia, che c’è sempre quando la pianta viene attaccata dal punteruolo. Per proteggerla si possono effettuare due trattamenti naturali con silicato di sodio, un sale minerale che non ha niente a che vedere con l’olio bianco che è un derivato del petrolio. Va spruzzato in primavera sulla parte aerea durante le ore più fresche diluendone 2,5 cc in 1 litro d’acqua.”
CHI È UGO FIORINI
Ama definirsi un archeologo della frutta. Insieme a sua moglie ha iniziato 50 anni fa a recuperare le antiche varietà per il loro valore botanico e storico, perché sono le più buone e ricche di valori nutraceutici, e le più resistenti per la coltivazione amatoriale rispetto alle varietà attuali, selezionate per altri fini come conservabilità, trasporto, grandezza e produttività.
Ai Vivai Belfiore, insieme alla sua famiglia, coltiva più di 1000 varietà di frutti antichi, soprattutto grandi collezioni di fichi, peschi, uva, susini e albicocchi. Tiene anche corsi di coltivazione, potatura, innesto. Con un progetto per il futuro: continuare per i prossimi cinquant’anni.
in Style of Food: Style of Food #02 / Sbrinz DOP
- Lo Sbrinz DOP raccontato da Armin, che lo fa
- 8 buonissime Ricette degli Chef con lo Sbrinz
- Riccioli di Sbrinz al sugo di pollo | chef Stefano Cerveni
- Carnaroli allo Sbrinz e broccoli marinati | chef Giacomo Devoto
- Risotto allo Sbrinz e oca | chef Giuseppe Iannotti
- Ravioli al formaggio Sbrinz con agrodolce allo zafferano | chef Giacomo Sacchetto
- Diaframma, Sbrinz, marroni e lardo | chef Federico Sisti
- Uovo al Tegamino, ginger e Sbrinz | chef Marco Stabile
- Uovo alla crema di formaggio Sbrinz | chef Saimir Xhaxhaj
- Raviolo, Cervo, Sbrinz, Vin Brülé | chef Stefano Zenatti
- 15 coppie bellissime per servire i formaggi a tavola
- 5 taglieri [di Riccardo Monte] posson bastare
- Baguette a cielo aperto
- Sbrinz e Vino, quello giusto | di Gianni Sinesi
- Come raccogliere tanti fichi sul tuo balcone
5 pensieri riguardo “Come raccogliere tanti fichi sul tuo balcone”
Lascia un commento
Giardiniera artigianale | 12 vasetti (e vasoni) strabuoni
Giardiniera artigianale: 12 vasetti e “vasoni” strabuoni da abbinare alla raclette, da mettere nell’insalata di riso, in un panino…
Scopri di piùSpaghetti al pomodoro, Raclette e basilico | chef Cristian Benvenuto
Spaghetti al pomodoro, la versione con fonduta di Raclette e basilico dello chef Cristian Benvenuto
Scopri di piùZuppa di cipolle, Raclette e castagne | chef Lorenzo Cogo
Zuppa di cipolle dolci, Raclette e castagne, una gustosa sorpresa sotto al guscio di pasta sfoglia. Ricetta dello chef Lorenzo Cogo.
Scopri di piùMescafrancesca patate, astice e Raclette | chef Roberto Di Pinto
Mescafrancesca patate, astice e Raclette | chef Roberto Di Pinto, che ha sempre abbinato il formaggio al pesce.
Scopri di piùRaclette Sandwich | chef Mattia Bianchi
Raclette Suisse Sandwich, la ricetta golosissima dello chef Mattia Bianchi che ha trasferito in un panino i sapori della raclette.
Scopri di più
Buongiorno signor Fiorini dato che lei coltiva diverse varietà di fichi volevo chiederle se il fico fiorone che ho in giardino si può coltivare in vaso xchè mia cognata vorrebbe provare. In oltre vorrei provare io ha coltivare in vaso la prugna moscatella di cui possiedo una pianta in giardino la ringrazio molto n anticipo per la sua risposta, se può essere utile sapere ho un terreno ghiaioso e secco è abito in Piemonte grazie mille
Gentile signora Cinzia,
faccio da portavoce al signor Fiorini che ho chiamato in modo che potesse risponderle, ecco cosa dice:
bisognerebbe sapere di che varietà di fico si tratta perché il fiorone non è una varietà ma la prima produzione delle varietà di fico cosiddette bifere, cioè che fanno due fruttificazioni. Alcuni di questi fichi si possono coltivare anche in vaso perché non crescono molto, altre sono meno consigliabili. La cosa migliore è che mi chiami al mio vivaio in modo da poterle dare tutte le informazioni utili anche in merito alla prugna moscatella: anche di queste ce ne sono diverse, meglio parlarne a voce.
Buongiorno! Sul mio terrazzo al mare in un vaso che contiene un’altra pianta è nata una pianta di fico oramai alta più di un metro vorrei tenerla e farla fruttificare è possibile?
Grazie
Buongiorno Lucia,
contatto il vivaista e le rispondo asap!
Eccomi Lucia, ho parlato con Ugo Fiorini. Mi ha spiegato che non si hanno certezze che la pianta di fico nata da seme faccia frutti, né che siano buoni (anche se potrebbero essere eccezionali). Se fruttificherà, non è possibile sapere quando: potrebbe accadere fra tre anni come fra venti.
Se comunque vuole provare a coltivare il fico che le è nato, deve estrarlo dal vaso, separare delicatamente le due piante e piantarlo in un vaso a parte, seguendo le indicazioni di Ugo che trova in questo articolo.
Io ci proverei… buona coltivazione!