Se c’è una cosa che amo fare quando assaggio un ingrediente, è pensare a come potrei utilizzarlo in cucina.

Mentre degustavo lo Sbrinz DOP 24 mesi, mi è venuto in mente che avrebbe potuto essere il formaggio ideale per un grande toast. Non ho perso tempo e l’ho provato subito. Il suo sapore intenso, tendenzialmente dolce e di personalità, con la freschezza di un grande prosciutto cotto… insieme erano perfetti. Naturalmente ho accompagnato il tutto con un calice. Per il mio toast ho scelto il Cerasuolo d’Abruzzo e ne è venuta fuori una merenda straordinaria.

Poi, mentre ero a casa, ho pensato a un’altra preparazione. Vivendo in Abruzzo mi è venuta subito in mente la salsiccia, i funghi e ovviamente essendo un amante della pasta mi son detto: “preparo la classica boscaiola, ma la provo con lo Sbrinz DOP 36 mesi grattugiato”.
Ne è uscita una delizia, l’intensità dello Sbrinz si amalgamava bene con la sapidità e grassezza della salsiccia, la carnosità e dolcezza dei funghi. Ho stappato un Nero di Troia della zona Garganica della Puglia, un abbinamento che mi è piaciuto tantissimo. Sì, era proprio l’ideale.

Sbrinz DOP 24 mesi | i vini in abbinamento, a cura del Sommelier Gianni Sinesi | | © foto Sandra Longinotti

Sbrinz DOP 24 mesi

Delicatezza e personalità sono le due caratteristiche prevalenti di questo meraviglioso formaggio, dagli aromi piacevolmente intensi come il burro, noci e nocciola, dal retrogusto finale fine e persistente.

In abbinamento servono vini di grande mineralità, come uno Chardonnay di Borgogna o un Vin Jeaune dello Jura che richiamano le nuance floreali e lattiche del formaggio, lasciando un finale lungo in bocca di frutta secca, creato dalla combinazione tra vino e formaggio. Mentre l’acidità e la mineralità del vino avranno il compito di lasciare il palato pulito, senza mai cancellare il ricordo di un abbinamento fortemente piacevole. 

Sbrinz DOP 36 mesi | i vini in abbinamento, a cura del Sommelier Gianni Sinesi | | © foto Sandra Longinotti

Sbrinz DOP 36 mesi

Formaggio straordinario, dal sapore avvolgente e aromatico.
In bocca asciutto, intenso e cremoso, con finale tendenzialmente dolce.

Pensando ai vini da abbinare, ci serviranno sicuramente alcolicità e tannini (ma non troppo).
Penso a un Gaglioppo Calabrese o un Nero di Troia Pugliese, oppure un Carignano Sardo.
Vini di eleganza e di media struttura, con una presenza di tannini non troppo invadente ma necessari perché i tannini servono per “graffiare” il palato dalla cremosità del formaggio.
L’alcolicità e sapidità vanno ad alleggerire la tendenza dolce, l’avvolgenza del morso e la consistenza dello Sbrinz, in modo tale da avere un finale e una chiusura di bocca fine, elegante ed equilibrata.

Gianni Sinesi | © foto Andrea Straccini

CHI È GIANNI SINESI

Sommelier, amante della musica e del mare, due elementi fondamentali per la sua vita. Ambizioso e sempre curioso per quanto riguarda la crescita professionale e di vita.
Creatore del progetto  “Impressioni di Gianni Sinesi”, una sfida con se stesso dando una forma diversa alla figura del Sommelier attraverso la sua esperienza e degustazione nel mondo del vino.

foto portrait Gianni Sinesi © Andrea Straccini
foto sbrinz © Sandra Longinotti

In collaborazione con Formaggi dalla Svizzera e Sbrinz Käse

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