Profumare i dolci con la buccia degli agrumi è un gesto familiare. Poi c’è chi ha avuto una nonna come la mia che metteva una scorzetta di limone nel ragù, e con quel tocco lo rendeva speciale. Poi ci sono le bevande… e naturalmente quello che vogliamo aggiungere è profumo, nient’altro. Allora, per essere certi che quei frutti siano davvero naturali, cosa c’è di meglio che coltivarli in vaso, anche in città? Sono piante talmente belle… ho chiamato Alberto Tintori, che nel suo vivaio lo fa da una vita, e lui mi ha raccontato com’è semplice!
Alberto, quali sono gli agrumi che hanno la scorza più profumata?
Il limone è sicuramente uno degli agrumi più interessanti e comuni per l’uso della scorza, in particolare per aromatizzare i dolci. Aggiungerei tutti i cedri, che rispetto ai limoni come caratteristica hanno una buccia molto più spessa e sicuramente la più aromatica fra gli agrumi. E i limoni cedrati, una famiglia che raggruppa varietà con una buccia più sottile ma molto aromatica, e abbina le caratteristiche del limone a quelle del cedro.
I cedri sono varietà molto generose dal punto di vista produttivo e interessanti per quanto riguarda gli aromi della buccia. Fra i più belli ci sono il Cedro della Cina (C. medica L. “Aurantiata”, bellissimo, dal frutto leggermente appuntito con buccia spugnosa e corrugata di un color arancione carico spettacolare) e il Citrus medica L. “Maxima” (frutto allungato che raggiunge il peso di un kg, buccia liscia molto spessa giallo carico, bellissimo).
Unico il C. medica ‘Digitata’ aka Cedro Mano di Buddha i cui frutti sono come un insieme di dita, e notevoli tutte le altre varietà, come l’Ordinario che non ha nulla di ordinario (C. medica L. “Ordinarius”), ha pure una foglia incredibilmente profumata!
Fra i limoni cedrati, il Citrus limonimedica Lush. “Pigmentata” interessante per il colore della buccia molto sfumata dal giallo al bordeaux e molto aromatica, e il C. limonimedica Lush. “Maxima” interessante per la dimensione del frutto, grande e con buccia spessa.
Il bergamotto, Citrus bergamia, ha una buccia molto ricca di oli essenziali e quindi profumatissima. Ne esistono tre varietà, il migliore è quello classico.
Molto interessante anche la papeda o limone istrice, Citrus hystrix D.C. (n.d.R. che in pasticceria si abbina bene al gusto del cioccolato e della vaniglia) di cui viene usata anche la foglia per aromatizzare piatti salati.
Le piante di agrumi si possono coltivare anche in zone fredde?
Tutti gli agrumi necessitano delle stesse attenzioni. La cosa più importante è il ricovero in inverno: per proteggerli dal freddo (resistono fino a 0 gradi, poi iniziano a soffrire) a volte basta spostare il vaso in una zona più riparata del terrazzo, magari sotto a una tettoia.
In Toscana c’è una tradizione legata a due figure che sono San Martino che cade l’11 novembre data in cui si ricoverano gli agrumi, e San Giorgio che il 23 aprile chiama l’uscita degli agrumi dalla limonaia. Quello è il periodo in cui dovremmo riparare le piante.
Quando non esistevano le lucine a led, si usavano le lampadine dell’albero di Natale: un modo simpatico per scaldare le piante mantenendo la chioma a una temperatura superiore allo zero. Ultimamente abbiamo trovato un’alternativa: forniamo delle sciarpe termiche che vengono utilizzate in ambito edilizio per evitare che gelino i cavi, mettondole intorno alla pianta che viene poi coperta con tessuto non tessuto.
Qual è il terriccio ideale?
Gli agrumi hanno bisogno di un terriccio specifico, con un Ph di circa 6. Naturalmente quando si effettua il rinvaso va prima messo qualche coccio sui fori del vaso da coprire di lapillo lavico o pietra pomice.
E’ poi fondamentale regolare l’altezza della zolla mettendo sopra al materiale drenante il terriccio, n modo che tra la parte superficiale della zolla e il bordo del vaso rimangano almeno 3-4 cm liberi che assicurino una certa capienza durante l’annaffiatura.
Irrigazione
Come indicazione, può sembrare banale ma si basa proprio sull’effettivo bisogno della pianta, si sente col dito il terriccio: quando è asciutto si annaffia bene la terra e non la chioma, preferibilmente durante le ore centrali della giornata.
Quale fertilizzante usare
Gli agrumi hanno necessità continuativa di nutrimento, quindi di un concime a lenta cessione che dev’essere a base di azoto, fosforo e soprattutto microelementi tra cui il ferro. Mi permetto di consigliare il nostro Chicchi di Sole, che utilizziamo da sempre nel nostro vivaio.
Rinvasi: quando farli e come
La primavera è la stagione che più invoglia all’acquisto, la pianta inizia a entrare in vegetazione, fiorisce e poi in estate porta avanti i frutti che matureranno in autunno-inverno: ci vuole circa un anno perché un frutto di limone maturi.
In giugno sarebbe il caso di rinvasare la pianta, quindi al momento dell’acquisto accertatevi se questa operazione è già stata effettuata. Ogni 2-3 anni bisogna procedere col rinvaso, cambiandolo in modo graduale, mai passare da un piccolo contenitore a uno particolarmente grande, il giusto è scegliere un diametro di 5-10 cm in più.
Quando si raggiungere la dimensione massima possibile della conca, che in genere non supera i 50 cm considerando gli spostamenti da fare per il ricovero invernale, ogni 5-6 anni va estratta la pianta. In questa occasione va asportato per 2-3 cm lo strato più esterno, cioè quel feltro di radici che si viene a creare tutto intorno alla zolla, riposizionandola poi nel vaso col materiale drenante sul fondo e il nuovo terriccio.
L’esposizione migliore
Con mezza giornata di sole gli agrumi crescono in modo regolare senza problematiche, una condizione preferibile rispetto a un terrazzo assolato tutto il giorno, perché è più semplice il discorso di irrigazione e di riverbero del pavimento.
Pensando all’inverno, sarebbe meglio posizionare il vaso su un balcone o terrazzo con esposizione a ovest.
Potatura
Gli agrumi, che in vaso possono raggiungere anche i due metri, vanno potati per contenerne la crescita, sia per un discorso estetico che anche produttivo. Dalla primavera all’autunno, quindi soltanto nel periodo di vegetazione, mai durante l’inverno, è importante togliere quei rami che escono al di fuori della forma. L’indicazione del contenimento lo dà l’occhio.
Se voglio mantenere una pianta a forma libera semplicemente potandola, toglierò quei rami che escono fuori da una forma che mi piacerebbe più compatta.
Se si hanno delle pareti libere sarebbe bello e funzionale, anche in previsione di un ricovero invernale, addossare la pianta al muro creando una spalliera, in questo caso ci limiteremo a piegare i rami sul graticcio.
Malattie degli agrumi e cure naturali
Di parassiti, ahimé, ce n’è un lungo elenco.
Si va dal ragnetto rosso che colpisce la foglia e si vede perché tende a schiarire a chiazze.
La cocciniglia cotonosa e la cocciniglia scudetto, ce ne sono varie senza entrare troppo nello specifico. Queste sono le due famiglie di parassiti forse più noiose.
Per combatterli ci sono prodotti nuovi, si tratta di una miscela di alcoli grassi a catena lunga, sono molecole organiche presenti in natura mescolati a estratti vegetali e hanno un potere dissuasivo nei confronti dei parassiti, funzionano per contatto spruzzandoli sui parassiti. E non essendo prodotti fitosanitari consentono poi l’utilizzo dei frutti.
Sono efficaci anche contro la fumaggine, che si manifesta come conseguenza dell’attacco della cocciniglia, sgrassando e lavando via quel nero che si presenta sulle foglie (sopra quella melata prodotta dalla cocciniglia si sviluppano dei funghi che danno origine alla fumaggine).
Infine la minatrice degli agrumi, che attacca in particolar modo la nuova vegetazione in un particolare periodo dell’anno, da fine primavera a ottobre a seconda delle temperature minime notturne, quando superano i 15 gradi il parassita diventa attivo. La cosa migliore è tagliare la nuova vegetazione colpita. Oppure spruzzare la pianta con l’olio di Neem che va usato ogni 7 giorni senza scordarsi questa cadenza.
CHI È ALBERTO TINTORI
Nato sotto il segno del Toro, Alberto Tintori è un entusiasta di natura e della Natura. Coglie la bellezza non scontata dei luoghi, ama il cibo, la cucina, i piaceri semplici e la semplicità in tutte le sue forme, riservandosi momenti di rigenerazione di corpo e anima. Che ritrova anche nel contatto con l’assoluta trasparenza dell’acqua.
Lo trovi ai Vivai Oscar Tintori a Pescia (PT).
©foto Vivai Oscar Tintori e Sandra Longinotti
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