Fra i fiori eduli i garofani sono sicuramente fra quelli con la maggior varietà di colori, capaci di rallegrare qualsiasi insalata. Alcuni apportano anche profumo e un’altra loro caratteristica interessante una volta aggiunti a un piatto è che non appassiscono velocemente.
I fiori di garofano sono commestibili?
Tutto il genere Dianthus ha fiori eduli, naturalmente perché siano adatti per uso alimentare è necessario che durante la coltivazione sia esclusa ogni forma di trattamento con pesticidi o prodotti potenzialmente tossici. Il fiore da mangiare si raccoglie già sbocciato ed è uno dei più serbevoli, in frigo si conserva tranquillamente 8-10 giorni senza problemi.
Normalmente quando si parla di fiori eduli non si parla di fiori di grandi dimensioni per una questione di proporzioni nel piatto, a meno che non si stacchino i petali. Comunque fra i garofani ci sono anche tante varietà a fiore piccolo, con un’ampia scelta di colori.
Tutti i Dianthus caryophyllus, la specie che dà il nome al garofano, hanno foglie grigio-verde e fiore doppio, anche di piccole dimensioni.
Fra le specie a fiore semplice c’è il D. barbatus (aka garofano dei poeti) che fa una sola fioritura con più fiori che durano 30-40 giorni, e il D. chinensis che fiorisce dalla primavera all’autunno.
Quali sono le caratteristiche principali del genere Dianthus?
Non tutte le piante appartenenti alla stessa specie sono profumate. Nel Dianthus è facile “perdere per strada” il carattere del profumo, in linea generale le varietà più antiche sono le più profumate.
Come varietà nane si intendono quelle che non superano i 25 cm di altezza, fino a 60 cm si definiscono medie , oltre si definiscono alte e possono arrivare fino a un metro.
La differenza significativa è che le medie e le alte hanno bisogno di un tutore per non piegarsi.
In vaso si coltivano le varietà nane o medie per una questione di gestione della pianta.
I colori sono tantissimi, il giallo è diffuso nel genere Dianthus anche se i colori bianco e rosa lo sono ancora di più.
Come si coltivano i garofani?
Il Dianthus è di facile coltivazione, predilige il sole che rende la pianta più compatta, la fioritura è generalmente estiva anche se in alcune varietà rifiorenti il periodo va dalla primavera all’autunno.
Buona parte sono perenni e vivono anche una decina d’anni, tranne il D. barbatus che è biennale, fiorisce nel secondo anno di vita e poi muore.
Riproduzione: meglio da seme o per talea?
La riproduzione può essere fatta da seme, in questo caso la semina va fatta in autunno e la pianta fiorirà nella primavera successiva. Tuttavia è preferibile riprodurlo per talea, perché non è detto che il seme mantenga le caratteristiche del fiore: nell’800 era molto di moda ed è stato incrociato moltissimo, quindi dal seme può saltar fuori una caratteristica del bisnonno.
Per talea è facile, basta prendere a fine inverno un giovane getto non fiorito e piantarlo in sabbia e torba in parti uguali. Nel giro di 10-15 giorni, quando avrà emesso le radici, va piantato in terreno ricco di sostanza organica, ben drenato e con esposizione al sole. La pianta emette getti laterali che continuano a fiorire.
Garofani: Cure e Potature
Il Dianthus ha bisogno di un terriccio ricco, esposizione al sole e annaffiature regolari: ama l’acqua ma non i ristagni.
Non esagerare nemmeno con i fertilizzanti, soprattutto se si desidera mangiare i fiori: basta una concimazione annuale con compost.
È una pianta che cresce molto, per le dimensioni del vaso inizialmente sono sufficienti 16-18 cm di diametro, tenendo conto che nel tempo può arrivare ad allargarsi fino a 40-50 cm.
Se il Dianthus vive in un luogo sufficientemente arieggiato e l’annaffiatura è regolare ha buone chance di vivere bene. Normalmente è problematico dove l’aria è un po’ stagnante perché è soggetto a ruggini specifiche.
Nelle stagioni fredde, generalmente in inverno quando non ha fiori, va effettuata una potatura a 4 dita da terra, in modo che possa ributtare in primavera: il fiore sta sui nuovi getti.
CHI SONO MARCO E PAOLO GRAMAGLIA
Marco e Paolo sono l’anima e il motore del Vivaio F.lli Gramaglia in quel di Collegno, a pochi chilometri da Torino. Fra i primi a capire che le piante aromatiche e orticole sarebbero state the new black, in tempi non sospetti hanno abbandonato la coltivazione dei tulipani per stupire gli appassionati di botanica con le loro collezioni di aromatiche, arricchite da varietà insolite provenienti da tutto il mondo.
Il loro esordio, che ha sottolineato la bellezza delle piante aromatiche e dell’orto, è dei primi anni ’90. Ed è grazie al loro know-how e pazienza certosina nella ricerca di sementi rare worldwide, che nel 1999 hanno ottenuto il massimo riconoscimento alla Journées des Plantes de Courson, la manifestazione botanica allora più importante in Francia, per la loro variegata collezione di Peperoncini.
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