❝ Il plin è una ricetta tipica piemontese, poi chiaramente questo raviolo si può fare in qualsiasi forma e non è un problema.❞

[Andrea Ribaldone]

~ L’intervista è dopo la ricetta ~

Ravioli del Plin ripieni di Appenzeller

per 4 persone

100 g di burro
100 g di farina 00
250 g di farina tipo 0
300 g di Appenzeller® dolce e aromatico
12 rossi d’uovo
noce moscata, sale

  1. Sciogli 100 g burro a fiamma bassa, quindi aggiungi la farina 00 precedentemente passata al setaccio e mescola fino a quando il composto risulta dorato. Aggiungi l’Appenzeller tagliato a dadini e mescola fino a quando si scioglie e ottieni una massa uniforme e compatta. Spegni il fuoco, profuma con una grattugiata di noce moscata e lascia raffreddare.
  2. Intanto prepara la pasta all’uovo: lavora per pochi minuti la farina tipo 0 con i rossi uovo, poi forma una palla, avvolgila in pellicola per alimenti e lasciala riposare per circa 30 minuti in frigo.
  3. Riprendi l’impasto e tira delle sfoglie sottili. Disponi sopra il composto di formaggio a palline e chiudi i ravioli con la classica chiusura “a plin” o in qualsiasi altra forma che ti risulti più semplice.
  4. Cuoci i ravioli in acqua bollente salata e servili ben caldi su un tovagliolo di lino senza alcun condimento.

Due chiacchiere con Andrea

❝Il plin col ripieno di Appenzeller secondo me è veramente buono perché è un formaggio dal sapore molto deciso, è cremoso, e quindi si presta veramente tanto. Poi il fatto che il plin sia servito al tovagliolo, e anche questo è un classico piemontese, esalta ancor di più il gusto del formaggio che dev’essere veramente buono, perché non puoi barare.
Quindi con l’Appenzeller viene davvero bene, proprio dove mancano condimenti, sughi che coprono o rendono più facile, è lì che il formaggio dev’essere straordinario. In più senti anche bene la pasta perché è all’uovo, molto ricca e quindi l’insieme delle due cose ti permette di avere proprio un raviolo perfetto, già succulento e goloso da solo, e non ha bisogno di nessun condimento. Fatto al tovagliolo così e servito caldo, è proprio il top.
E poi secondo me questo è un formaggio che puoi usare ovunque, dall’essere aggiunto a cubetti in una semplice insalata di pollo al venire utilizzato in ricette più sofisticate, come un uovo in camicia con fonduta e una grattata di tartufo. In alternativa al tartufo consiglio un poco di bagna cauda, che gli dà una spinta, una nota salina in più che si abbina bene sia all’uovo che all’Appenzeller.❞

Andrea Ribaldone | Lino Pavia

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